Il calderone delle liste civiche. Chi sta con Piccini?

 

di ORLANDO PACCHIANI

QUALCHE tempo fa si riunì alcune volte il Tufo, discutibile acronimo a significare «Tavolo unico delle forze di opposizione». Sciolta quella poco costruttiva esperienza, tra incomprensioni e litigi, il fronte di «quelli che non stanno con il Pd» si è frazionato in una miriade di associazioni e circoli che iniziano ora a riaggregarsi qua e là, senza che per il momento si definisca un progetto unitario capace di attrarre tutti gli altri (o almeno gran parte) attorno a sé.

Prendiamo gli ultimi giorni. Sena civitas (Staderini e Marignani) ha lanciato una nuova proposta programmatica individuando anche una cerchia di alleanze: dai socialisti della Martinella 1884 a Siena futura di Marzucchi, passando da Città nostra di Forzoni e Michelotti e (forse) anche da Nero su bianco. Nello stesso giorno, sulle vicende Mps, è uscito un comunicato congiunto di L’Alternativa (Corsi e Bianchini), Impegno per Siena (Falorni), Uniti per Siena (Giusti, Montigiani e gli ex leghisti).

Poi c’è l’attivismo evidente di Eugenio Neri e Laura Vigni che hanno messo sul tavolo l’Unione popolare senese, nata dalle esperienze del Movimento civico senese e di Sinistra per Siena, cementata da una consonanza tra Giordano e Campanini nei lavori in consiglio comunale. Tre spicchi di opposizione che al momento, per un motivo o per un altro, non riescono a trovare una sintesi, anche per alcune pregiudiziali che impediscono di trovare spazi di dialogo.

POI C’È LA CANDIDATURA di Pierluigi Piccini, già avanzata ufficialmente. Già, ma con chi? L’ex sindaco è convinto di avere ampi margini di manovra sul fronte puramente civico, soprattutto fuori dalle temporanee aggregazioni sopra evidenziate (con alcuni il dialogo pare impossibile, da Eugenio Neri a Mauro Marzucchi). Resta da capire come si muoverà il centrodestra, al cui interno c’è chi guarda con interesse proprio a Piccini, mentre altri confidano ancora nella candidatura dell’avvocato Luigi De Mossi.

CI SONO poi le ultime due variabili. Intanto il Movimento 5 Stelle: al momento le regole interne non prevedono alleanze e quindi dovrebbe correre da solo, in caso contrario si aprirebbero scenari nuovi. E poi la sinistra unita (forse anche con Siena attiva): l’influenza dei posizionamenti nazionali sarà forse decisiva e non sarà una cosa banale, perché da qui potrebbe derivare la possibilità di accordo oppure no con il Pd. In caso negativo, potrebbe essere determinante in caso di alleanza con un fronte civico.