Sanità in rosso, la manovrina di Giani Ma i conti dell’Asl Centro non tornano

Giulio Gori

 

Un’operazione da quasi 150 milioni di euro per tamponare il disavanzo del bilancio della sanità toscana. Il governatore Eugenio Giani conferma la «variazione di bilancio che ci porterà 67 milioni», ma parla anche delle «risorse per la tramvia di Bagno a Ripoli, che in realtà saranno coperte dal Recovery Fund e quindi ci consentono di spostare il fondo sociale: erano stati previsti 80 milioni, in questo caso vengono recuperati per le spese sanitarie. Abbiamo fatto una delibera di giunta».

La Regione calcola in 350-370 milioni euro l’ammanco complessivo ancora da ripianare entro fine anno. Con i 147 milioni stornati da altri capitoli di spesa e con i 125 milioni che spera di ottenere dal governo come rimborsi per le spese Covid, resterebbe ancora scoperta una cifra che balla tra gli 80 e i 100 milioni di euro. Come coprirla? «Mancano due mesi alla fine dell’anno, noi dobbiamo chiaramente insistere nei confronti delle Asl per riuscire a ridurre le spese», dice Giani, che illustra anche una seconda opzione: «Le spese magari possono essere rinviate al primo di gennaio, anche perché la legge finanziaria ha un vuoto per quel che riguarda il 2021, ma per il 2022 vi è la consapevolezza di dover “distendere” il fondo sanitario nazionale». Insomma, posticipare le voci in uscita, in vista di un 2022 in cui il fondo sanitario nazionale dovrebbe avere maggiori risorse.

Il nodo da risolvere è quello dell’Asl Centro: dei circa 450 milioni di buco calcolati l’estate scorsa, tra i 150 e i 200 sarebbero derivati proprio dalla Centro. Da allora, a livello regionale, un centinaio di milioni sarebbe stato già risparmiato, ma non ci sono dettagli su dove sarebbe avvenuto il parziale risanamento. Francesco Torselli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, lancia l’offensiva, svelando il parere con cui il Collegio sindacale dell’Asl Centro ne boccia il bilancio preventivo: «Il Collegio esprime parere contrario sul bilancio», spiegando che «il risultato economico ancor che non definitivo è espresso in una perdita d’esercizio di oltre 106 milioni di euro». Inoltre il Collegio «ritiene che il presente bilancio di previsione (…) non rispecchi i principi di veridicità temporale e attendibilità prospettica dei valori quantitativi in esso indicati stante una dead-line di costi Covid-19 limitata al solo primo quadrimestre 2021».

Per far tornare i conti, non si sarebbero calcolate le spese per la pandemia da maggio a dicembre. La resa dei conti sarà il 2 novembre in Consiglio regionale, quando l’assessore alla Salute, Simone Bezzini, presenterà la relazione sullo stato del bilancio. Torselli tuona: «Bezzini si deve dimettere, è un incompetente».

La posizione dell’assessore però sembra blindata: rumors dalla Regione assicurano che con Giani c’è un ottimo rapporto, mentre nelle fila del Pd in Consiglio, c’è chi spiega che «Bezzini non rischia, la situazione era ben peggiore a marzo, quando la Toscana era indietro sulle vaccinazioni». Ma non è escluso che il buco della Regione, che per gran parte è il buco dell’Asl Centro, possa pesare sulla scelta del prossimo dg dell’assessorato alla Salute: se gli zingarettiani tifano per l’ex parlamentare Federico Gelli, l’ala lottiana tira la volata a Paolo Morello, attuale dg proprio dell’Asl Centro. Che resta comunque il favorito.

 

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