La storia di un Consiglio Comunale sul Monte

di Pierlugi Piccini

 

Forse è il caso di fare la storia di questa convocazione del Consiglio Comunale straordinario sul Monte dei Paschi, per non lasciare che i fatti vengano cancellati dalla routine quotidiana. A nome di “Per Siena”, il 23 Agosto del 2021 in un articolo pubblicato dalla Nazione, chiedo un Consiglio comunale aperto per rimettere al centro dell’agenda politica la questione della Banca. Una considerazione: il Consiglio comunale aperto è diverso da quello straordinario, perché il primo permette di invitare con diritto di parola altri soggetti non facenti parte dell’assise consiliare, mentre il secondo è riservato esclusivamente ai consiglieri nominati dai cittadini senesi. Altra precisazione: l’unico avente la potestà di convocare il Consiglio è il presidente dello stesso, ai sensi dell’art. 19 dello Statuto del Comune, tranne in due casi che non sono quelli della fattispecie. Alla richiesta di “Per Siena”, fece seguito il 24 di Agosto quella di Fratelli d’Italia. Bene, la richiesta tutta politica fatta al sindaco, nel silenzio più assordante, non ha avuto seguito: ne abbiamo preso atto, nel tempo che è passato inutilmente. Faccio presente che se la richiesta, tutta politica, fatta al sindaco da “Per Siena” fosse stata accolta, anch’essa avrebbe dovuto fare l’iter previsto dallo Statuto e dal Regolamento del Comune di Siena. Nel frattempo è nata la volontà dei capigruppo di organizzare comunque un dibattito in Consiglio sul Monte, volontà che si è concretizzata a seguito di una mozione presentata dal consigliere Minghi. La mozione fu rinviata dallo stesso e inviata per una apposita riunione alla conferenza dei capigruppo, nella quale tutti i presenti firmarono una richiesta per lo svolgimento di una seduta straordinaria sul Monte (14 settembre 2021). Di seguito a questa fu varato un lavoro per preparare la riunione consigliare del 28 settembre, convocata dal presidente Falorni il 21 settembre 2021. Fin qui la cronaca, ma perché può essere solo il presidente del Consiglio comunale a convocare le riunioni consiliari? Il presidente dovrebbe rappresentare e tutelare l’autonomia del Consiglio e assicurare il giusto rapporto fra l’organo di indirizzo (Consiglio) e l’organo esecutivo (Giunta) senza che l’uno prevalga sull’altro. E così arriviamo alla cronaca degli ultimi giorni. In data 22 settembre apprendiamo dalla stampa che l’avvocato De Mossi ha convocato, non si sa con quale autorità, un Consiglio comunale aperto creando una situazione di imbarazzo gestionale proprio nei confronti degli invitati e del lavoro dei capigruppo. Imbarazzo dovuto al fatto che la convocazione legittima del presidente Falorni non consentirebbe che gli invitati possano prendere la parola durante la discussione. Ieri, 24 settembre, i capigruppo con senso di responsabilità hanno rivolto una richiesta al presidente perché si trovi una soluzione che non mortifichi gli invitati e che rispetti l’autonomia del Consiglio comunale. Magari una letturina dello Statuto non farebbe male.

 

 

 

Piccini, Per Siena “De Mossi convochi un Consiglio Comunale” 2021082449382531

 

Le ragioni di una richiesta – Pierluigi Piccini Blog

 

2021082449382531

 

 

 

Art.19

Convocazione del Consiglio comunale

1. Salvo diverse disposizioni di legge, il Presidente convoca il Consiglio comunale fissando il giorno e l’ora della seduta o di più sedute, qualora i lavori del Consiglio siano programmati per più giorni. 2. L’avviso di convocazione con l’ordine del giorno è spedito ai singoli Consiglieri, al Sindaco ed agli Assessori, nei termini e con le modalità stabilite dalla legge e dal regolamento del Consiglio comunale. 3. L’ordine del giorno è predisposto dal Presidente del Consiglio comunale sulla base della programmazione consiliare disposta ai sensi dell’art. 21. 4. E’ data comunque priorità agli oggetti proposti dallo stesso Sindaco in esecuzione di adempimenti di legge o del documento contenente le linee programmatiche.

 

 

Consiglio comunale su Mps, il sindaco Luigi De Mossi invita le istituzioni