Dipendenti Mps in sciopero “Paghiamo colpe non nostre”

Letta e i parlamentari toscani del Pd: ” Ora il governo convochi i sindacati”
di Alessandro Di Maria
«Abbiamo la certezza che ci sia stata una forte adesione allo sciopero in tutto il Paese » . A dirlo in una nota Stefano Carli e Federico Di Marcello, coordinatori Fisac Cgil di Gruppo e Banca Mps a Siena. « Non disponiamo ancora di dati ufficiali » spiegano, ma «il segnale è inequivocabile: chi sta decidendo il futuro del Gruppo Mps non può più ignorare la voce di 21.000 lavoratrici e lavoratori » . A Siena, in piazza Salimbeni davanti alla sede centrale della banca, al presidio organizzato in occasione della giornata di sciopero indetta da Cgil, Cisl e Uil a sostegno della vertenza contro l’ipotesi di smembramento della banca, hanno partecipato circa 200 persone, tra cui il sindaco della città senese Luigi De Mossi e il candidato alle suppletive del 3 e 4 ottobre del centrodestra Tommaso Marrocchesi Marzi, che punge il suo rivale Enrico Letta: « Ho voluto testimoniare la mia solidarietà ai dipendenti, a differenza di Letta che ha disertato la manifestazione».
I sindacati hanno scritto anche una lettera aperta: «La responsabilità non è nostra ma siamo noi, lavoratrici e lavoratori del Gruppo Mps, a rischiare di pagarne il conto. Un conto salatissimo. Siamo in sciopero perché meritiamo rispetto e per chiedere di essere coinvolti da subito nel progetto che deve riguardare il complesso dei dipendenti dell’intero Gruppo — e non solo una parte — per contrattare le garanzie di un futuro dignitoso e sostenibile » . A preoccupare è l’ipotesi di una acquisizione da parte di Unicredit.
« In Italia le crisi ci sono, non è vero che va tutto bene. Oggi (ieri, ndr) abbiamo due gruppi di lavoratori in sciopero: Alitalia è in un fase drammatica e poi c’è Mps. Parliamo non solo di 21mila persone ma anche dell’indotto e famiglie che lavorano intorno. Chiedo al governo che convochi i sindacati e ci sia una discussione. Sono convinto che nei prossimi giorni una risposta dal Governo arriverà. Non può non arrivare » tuona il segretario del Pd Letta, candidato a Siena per le suppletive. Ma è tutto il partito regionale che si muove chiedendo a gran voce che il governo convochi i sindacati: «Il principale punto irrinunciabile su cui abbiamo chiesto garanzie in merito alla trattativa su Mps — dice la segretaria regionale Simona Bonafè — è la questione occupazionale. Per questo è necessario, come chiediamo da mesi, un confronto del governo con i sindacati. Si tratta dei rappresentanti di decine di migliaia di lavoratori tra banca e indotto. Questo incontro deve avvenire al più presto». Lo stesso hanno auspicato i deputati eletti con il Pd in Toscana.
Anche il presidente della Regione Eugenio Giani ha voluto dare la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori di Mps: « Sono solidale con i lavoratori e ritengo che il governo faccia bene ad accogliere la loro richiesta. Ho visto le rivendicazioni che sono poste a base della loro manifestazione. Sono molto corrette, ben ponderate, mi trovano d’accordo in tanti di quei punti. Mps negli ultimi sei mesi ha fatto 208 milioni di utile, a mio giudizio basta farla lavorare » . Oltre ai deputati del Pd, prendono una posizione netta anche quelli della Lega: «La svendita a Unicredit di Mps sarebbe una catastrofe per tutto il territorio. Siamo fermamente contrari a questa operazione che potrebbe compromettere il futuro lavorativo di migliaia di persone » . Ma da Blooberg arrivano notizie secondo cui governo e Unicredit starebbero facendo progressi nelle trattative con la firma di un’intesa preliminare che potrebbe arrivare entro fine anno.
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