Il Pd videochiama Letta: «Ti va di correre a Siena?»

Elezioni suppletive, il segretario a Porta a Porta: «I senesi mi hanno cercato…»

Aldo Tani

 

siena Questo matrimonio presto si potrebbe fare. I messaggi, gli ammiccamenti e un sì più vicino. Tra Siena ed Enrico Letta il connubio (politico) è questione di tempo. Da quando ha preso il comando del Partito democratico, i dirigenti locali, con il segretario Andrea Valenti, non hanno mai nascosto il loro gradimento per l’ex premier come candidato per le elezioni suppletive nella coalizione di centrosinistra per il seggio alla Camera lasciato vacante da Pier Carlo Padoan. In questi mesi però il segretario ha sempre fatto orecchie da mercante, lasciando che gli elogi scorressero, senza intervenire.

Almeno sotto i riflettori, perché in privato, probabilmente in videochiamata, i punti di contatto ci sono stati. Al punto che ieri, nel corso di«Porta a Porta», parlando della tornata elettorale in questione, ha detto: «Conte candidato a Siena e Letta candidato a Roma? Non lo so. Non ne stiamo parlando. Non è la prima priorità allo studio». Per poi aggiungere: «I senesi mi hanno cercato perché vorrebbero che io andassi lì. A parte gli scherzi non ho neppure preso in considerazione l’idea. Ci ragioneremo. La nostra logica è che decidano i territori».

Ecco, se ci fermassimo ai territori, Giuseppe Conte a Siena non entrerebbe in carrozza. Valenti, quando in passato era uscito il nome dell’ex presidente del Consiglio, aveva sempre mostrato diffidenza. Non tanto sulla persona, ma sul fatto che la decisione passasse sopra le loro testa senza alcuna possibilità di replica. Questo discorso invece non ha mai riguardato Letta, che non sarà un «nome da fuori», viste le origini toscane, ma raramente ha gravitato attorno alla Torre del Mangia. Poco importa adesso, perché il tempo stringe e il feeling è evidente.

«Ci siamo parlati — racconta il segretario Valenti — Volevamo capire la sua disponibilità e se alla fine decidesse di accettare, per il territorio sarebbe una figura di rilievo». Parole non dissimili le aveva espresse qualche settimana fa il governatore Eugenio Giani. Se due indizi fanno una prova, il leader Pd, se decidesse di cedere alle lusinghe, avrebbe la strada spianata per inseguire un seggio in Parlamento. Tommaso Marrocchesi Marzi permettendo. Il candidato del centrodestra, peraltro, si era detto scettico della possibilità che Letta potesse impegnarsi per Siena, visti gli impegni. La fumata bianca non c’è ancora, ma dopo tanti nomi di candidati sparati a caso, a questo gli elementi per una relazione (a distanza) ci sono tutti.

 

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