Negozi e barbieri appello a Rossi “Riaprire subito”

Nardella: ” Molti commercianti disperati, si faccia presto”. Protestano ambulanti e estetiste, l’ira degli albegatori: ” Senza aiuti falliremo”
di Alessandro Di Maria
Il governatore Rossi vuole riaprire con calma, seguendo un iter ben preciso che solo il governo può ribaltare, in modo da non rischiare di buttare via queste settimane di grandi sacrifici. Il Pd in Regione lo pressa per una maggiore flessibilità, mentre il sindaco Nardella gli rivolge un vero e proprio appello. Giornata convulsa quella di ieri, con riunioni in video e telefonate che si susseguivano una dopo l’altra. Il tema sono le riaperture. L’assessore alla presidenza Vittorio Bugli in questi giorni sta incontrando le categorie (ieri balneari e ambulanti). Ma cosa potremo fare da lunedì prossimo? L’idea di Rossi è quella di riaprire lunedì i negozi ( come abbigliamento, scarpe o giocattoli) poi, verso metà settimana, sarà per le attività dedite alla cura della persona ( parrucchieri ed estetisti), infine bar, ristoranti e il discorso che riguarda le seconde case nei posti di vacanza.
Il gruppo Pd regionale sarebbe invece più ” morbido”. E oggi dovrebbe uscire un documento congiunto anche con gli altri partiti per fare una richiesta formale ( ieri c’è stata la capigruppo). In pratica, apertura immediata dei negozi, già dal weekend, guadagnando così un paio di giorni. E su questo fronte Rossi sarebbe anche d’accordo, visto che avrebbe voluto riaprirli già lunedì scorso. Non c’è accordo invece sui parrucchieri, con il Pd che vorrebbe una riapertura già da lunedì, mentre Rossi sarebbe più propenso a mercoledì o giovedì. Ristoranti e bar rimangono in ultima istanza. « Siamo al lavoro anche con le opposizioni – dice Monia Monni, vicepresidente Pd in Regione – che sull’aspetto delle riaperture hanno avuto un atteggiamento disponibile per riaprire il prima possibile, tenendo presente la sicurezza e la sostenibilità degli interventi che chiediamo agli esercizi commerciali».
Un appello accorato arriva invece da Nardella: «Lo rivolgo al governo spiega a Toscana Tv – che emani immediatamente queste linee guida, il prima possibile, e alla Regione che sulla base di queste linee guida consenta a centinaia di migliaia di imprese, parrucchieri, ristoranti, bar, artigiani, negozi di aprire. Molte imprese hanno bisogno di aprire. Quelle che hanno voglia, strumenti, necessità di ripartire devono essere messe in condizioni di farlo. Non possiamo costringere chi è in grado di aprire, chi è pronto ad aprire, ha bisogno disperatamente di aprire, a rimanere chiuso. Quindi mi auguro che la Regione concordi con i sindaci toscani un’ordinanza che consenta una apertura in sicurezza, ma che sia davvero apertura. Lo abbiamo visto dalle manifestazioni di questi giorni, il livello di tensione sociale si sta alzando troppo » . Intanto proseguono le proteste. L’industria alberghiera fiorentina ha scritto una lettera in cui dice che senza modifiche al decreto ” Rilancio” sarà impossibile riaprire. Anche gli ambulanti sono tornati in piazza, questa volta in San Lorenzo. Lo stesso hanno fatto le estetiste in piazza Duomo.
Intanto a Palazzo Vecchio si fanno i conti di quanto arriverà dal governo: dei 3,5 miliardi stanziati per gli enti locali, dovrebbero arrivarne 8, altri 8 dal ristoro della tassa di soggiorno, circa 5 dal ristoro della Cosap, più il ristoro della Tari ancora da quantificare. Sicuri dovrebbero essere 21 milioni, ma si potrebbe arrivare a 35. In attesa di nuovi aiuti a luglio. Ma per arrivare a 200 milioni ci manca parecchio.
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