Il civismo non espelle, accetta la dura legge della critica

In un aforisma della Gaia Scienza l’autore si rivolge a chi “lascia” un partito e afferma che non è tanto importante giudicarlo ma porsi la domanda perché ci ha militato. Quindi: cosa significa lavorare per un partito, se è volontario o meno non c’entra nulla? Se uno milita in un partito senza esser pagato diventa automaticamente civico? Non direi. E se uno militava in un partito e adesso ne è fuori, non può dirsi civico? Il sigillo gli resta addosso per la vita? Mi sembra ci sia una leggera confusione e comunque il Terzo Polo è molto più vasto e articolato rispetto ai  tentativi  di divisione del Valenti

 

Valenti: “Non voglio lezioni di civismo” 2022031451075061 (1)

 

 

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