Denis Verdini un’altra condanna per bancarotta

di Andrea Bulleri
Altra condanna per bancarotta nei confronti di Denis Verdini. L’ex senatore di Forza Italia, che da gennaio scorso si trova ai domiciliari per lo stesso reato nella sua villa al Poggio Imperiale ( dopo la sentenza della Cassazione sul crac del Credito cooperativo fiorentino), ieri è stato riconosciuto colpevole dalla corte d’appello di Firenze del fallimento dell’impresa edile Cdm di Marco Arnone, figlio del costruttore Ignazio Arnone, titolare della Arnone Srl fallita nel 2011. Verdini, che per la stessa vicenda aveva incassato una condanna da 4 anni e 4 mesi in primo grado, dovrà scontare 3 anni e 10 mesi di reclusione (anche se appare scontato il ricorso in Cassazione dei suoi legali, gli avvocati Marco Rocchi, Ester Molinaro e Franco Coppi). Condanne leggermente inferiori per Ignazio ( 3 anni) e Marco Arnone (2 anni).
I fatti risalgono al 2009- 2010, quando l’ex leader di Ala era presidente del Credito Cooperativo Fiorentino, commissariato nel luglio 2010. Secondo le accuse, all’epoca la Arnone era in crisi, quasi inattiva e debitrice del Ccf per 4 milioni di euro. In quel frangente, la banca incaricò la Cdm di eseguire lavori nella filiale di viale Belfiore. Parte dei pagamenti sarebbero stati devoluti dalla Cdm alla Arnone, a fronte di fatture per inesistenti lavori in subappalto, e da questa usati per pagare le rate del debito con l’istituto di credito. In tal modo la Cdm avrebbe subito, secondo le accuse, un impoverimento di 810 mila euro e finì in ginocchio. Diversa la versione dei legali dell’ex senatore, secondo cui la Arnone era sì in difficoltà ma non a rischio dissesto, tanto è vero che la posizione dell’azienda era classificata come «incaglio» e non «sofferenza ».
Rinviata al 18 febbraio 2022, invece, la sentenza della corte d’appello di Firenze sul fallimento della Società Toscana di Edizioni (Ste), vicenda in cui Verdini è accusato ancora una volta di bancarotta insieme ad altre quattro persone. In primo grado, nel 2018, il tribunale aveva condannato l’ex senatore fiorentino a 5 anni e 6 mesi. Allo scorso novembre risale invece la condanna definitiva a 6 anni e mezzo per il crac del Credito cooperativo fiorentino: dopo due mesi a Rebibbia, a gennaio per Verdini sono scattati i domiciliari.
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