Rottura a sinistra, Mdp lancia la candidatura di Fava.

ROMA La notizia arriva in serata: in Sicilia Mdp lancia la candidatura di Claudio Fava a governatore. Una risposta al possibile accordo tra il Pd e Alfano, chiaramente osteggiato dai bersaniani. Una mossa che lascia perplessi anche gli uomini di Pisapia, i quali rispondono: serve unità. Ossia una coalizione ampia.

Intanto anche nel centrodestra il quadro è tutto da definire. Gaetano Armao ha iniziato venerdì ad Agrigento il suo tour per conquistare gli «indignati» di Sicilia. Nel giardino dell’hotel della Valle, caldeggiato e stimato da Silvio Berlusconi che lo vorrebbe alla guida della coalizione del centrodestra in Sicilia, ha conversato per più di un’ora con «liberi professionisti, imprenditori, artigiani». «Incontro solo la Sicilia che lavora, i miei non sono comizi», annota al Corriere mentre ritorna dalla sua seconda tappa a Trapani.

Domani invece sarà a Palermo a presentare il manifesto dei «siciliani indignati». A piccoli passi l’avvocato amministrativista compone «la lista dei siciliani stanchi della vecchia politica».

I suoi indignados in salsa sicula, spiega, si ispirano al movimento spagnolo Ciudadanos : «Ci rivolgiamo alla società civile che vota centrodestra». Preferisce però non svelare le carte: i nomi dei «prescelti» per le liste delle regionali «li scoprirete nei prossimi giorni». Nel frattempo continua a tessere il suo rapporto con il leader di FI. Il quale, giudicato positivamente questo «elegante e colto» professore palermitano, avrebbe detto ai suoi: «È lui l’uomo giusto».

Fra i due c’è un fil rouge , condito «da mail» e «lunghe telefonate». Berlusconi sarebbe rimasto colpito da una recente analisi di Armao. «Al presidente ho illustrato un dato interessante. Alle regionali del 2012, ove si annunciava la mirabolante rivoluzione di Crocetta accompagnata dalla presenza del M5S, si è recato alle urne il 46% dei siciliani. Al referendum costituzionale del 4 dicembre l’affluenza è stata del 56%. Ciò significa che quando si è prospettata l’opportunità di inviare un segnale univoco, i siciliani si sono mobilitati. Ecco puntiamo a quel 10% in più di affluenza». Questo parallelo avrebbe fatto colpo sull’ex premier, il quale avrebbe reagito così: «La chiave di tutto è il 4 dicembre».

Eppure, nonostante la spinta dell’ex premier, Armao starebbe ricevendo una forte opposizione dalla fronda degli ex An all’interno FI. Questi ultimi i spingono per il «destro» Nello Musumeci, a oggi sostenuto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Armao però non ne vuol sapere: «Non mi occupo di trattative».

Giuseppe Alberto Falci

 

  • Domenica 27 Agosto, 2017
  • CORRIERE DELLA SERA