Verso il voto: la prossima generazione.

I giovani vogliono un’istruzione di qualità, un mercato del lavoro prevedibile e un governo attento alle loro esigenze. E sono pronti a farsi sentire attraverso i social
Nel corso di questa campagna elettorale si è parlato relativamente poco dei giovani italiani, al di là delle ipotesi su come potrebbe votare, domenica prossima, questa fascia demografica. Forse è solo una combinazione di matematica elettorale e consuetudini di voto pregresse, ma questo è un elettorato che negli anni a venire chiederà di avere voce in capitolo.

Sono rimasto colpito dall’intelligenza e dall’eloquenza degli studenti del liceo Manzoni di Milano, e sono rimasto colpito allo stesso modo dalla dedizione con cui i loro insegnanti cercano di prepararli per partecipare alla vita civica. Dal momento che il liceo Manzoni è una delle scuole che sono state incaricate di offrire corsi di alfabetizzazione mediatica, questi studenti sono più preparati dell’italiano medio (o anche dell’americano medio, se è per questo) per le elezioni del XXI secolo. Saper distinguere i fatti dalla finzione è la base indispensabile per esprimere un voto informato, e attraverso un approccio metodico questi giovani saranno ben equipaggiati per focalizzare le loro energie e la loro attenzione sulle questioni a cui tengono maggiormente.

È chiaro che se non riusciranno a fare la differenza nelle urne, voteranno con i piedi. La frustrazione per le prospettive lavorative future è onnipresente, così come la conclusione che la loro unica alternativa sia stabilirsi in altri Paesi d’Europa. Vogliono un’istruzione di qualità, un mercato del lavoro prevedibile e un Governo attento alle loro esigenze. Considerando la loro capacità di sfruttare i social media e altre piattaforme digitali, i giovani italiani hanno le potenzialità per brandire un megafono più potente di quello che il loro numero farebbe pensare.

Queste elezioni potrebbero essere un punto di svolta per l’Italia. Potrebbero dare risposte agli interrogativi sull’economia, l’immigrazione e il posto dell’Italia in Europa. Ma sono le prossime elezioni che terrò d’occhio, perché quando questi giovani raggiungeranno la maggiore età, i politici dovranno prepararsi per un nuovo gruppo di elettori pronto per il cambiamento e armato degli strumenti per realizzarlo.
(Traduzione di Fabio Galimberti)

*direttore relazioni transatlantiche, Bertelsmann Foundation North America

Fonte: La Repunlica, www.repubblica.it/