Toscana “rossa” fino al 6 Salta il sabato di shopping

Giani ha provato ad anticipare il bollino arancione ma Speranza non ha concesso deroghe I negozi scalpitano per riaprire in vista del Natale: “ Adesso chi lo spiega ai commercianti?”
di Ernesto Ferrara
Niente sabato in arancione, si va a domenica. Per qualche giorno ci ha sperato e ci ha provato, Eugenio Giani. Al ministro Speranza ha chiesto di valutare un’ordinanza anticipatoria, un atto che portasse la Toscana fuori dalla zona rossa 24 ore prima rispetto alla fine dei 14 giorni, che scadono domenica. Era arrivato a dire che forse sarebbe potuta essere pure la Regione a fare da sé con l’avallo di Roma e ancora fino a martedì era intrigato dalla possibilità, tanto da solleticare le mire dei commercianti, che sono arrivati a chiedere addirittura un anticipo sull’anticipo, cioè di tornare in zona arancione da oggi. Ma nulla. Ieri tutte le strade si sono chiuse. Se non ufficialmente, nei fatti. La chance di un provvedimento regionale è stata ritenuta giuridicamente impercorribile e anche l’eventualità di ottenere un anticipo da Speranza ha perso notevolmente quota: per passare dalla zona rossa a quella arancione sabato, il ministro avrebbe dovuto firmare un atto oggi, quando però è atteso il nuovo Dpcm del governo, coincidenza che rende semi impossibile la cosa. L’arancione da sabato? « Molto complicato » , confidava non a caso ieri il governatore, ormai quasi arreso all’idea di domenica. « E adesso chi glielo spiega a tutti i commercianti che avevano iniziato a calcolare di poter aprire da sabato? » si domandavano polemicamente già ieri sera, appena avute le prime avvisaglie, in Confesercenti e Confcommercio. Ma aldilà delle polemiche il conto alla rovescia può comunque scattare: con l’ordinanza di domani il ministero della Salute salvo colpi di scena dovrebbe portarci dal rosso all’arancione e questo significa che da domenica potranno riaprire i negozi non alimentari anche nei centri commerciali. Per oltre 10 mila attività economiche in tutta la regione sarà un sospiro di sollievo. E anche per gli studenti delle seconde e terze medie è l’annuncio di un ritorno alle lezioni in presenza: « Ci sono miei colleghi presidenti che non sono d’accordo ma in Toscana seconde e terze medie torneranno in aula da lunedì se l’arancione verrà confermato. E anche nelle università le lezioni in presenza dovrebbero aumentare» dice il governatore, ormai concentrato sulla prossima sfida: riportare la Toscana dall’arancione in cui sta per entrare al giallo il 13 dicembre anziché il 20, una settimana prima. Dal Ministero della Salute anche su questa possibilità non sono arrivate per ora aperture ma il governatore intende giocarsi le sue carte: « Ci proverò. Vediamo se sarà possibile».
Giani è convinto di aver gestito bene la seconda ondata: « Trovatemi un’altra Regione in Italia che ha assunto 500 tracciatori e realizzato una struttura ospedaliera in un mese: noi l’ 8 inauguriamo i primi 190 posti all’ex Creaf a Prato, che ci saranno molto utili per le Rsa» rivendicava ieri coi suoi il presidente, perennemente in contatto con l’assessore alla sanità Bezzini che si sta confrontando in maniera dura coi sindacati per il personale da assegnare all’ex Creaf appunto. Sulle zone di rischio Gianiha pressato molto per un allentamento dei divieti ma da Roma ha trovato fin qui un muro. Non si arrende ancora per. «Noi saremmo da zona gialla ora», è del resto convinto Giani. Il meccanismo è sempre il solito, la Cabina di regia nazionale valuta i dati delle settimane precedenti e su questo il governatore continua ad essere ipercritico: « Lo dico da presidente, rimprovero come livello di impostazione del Dpcm il fatto di dover stare in un livello di chiusura di mobilità quando ciò era giustificato dal livello di dati di 3-4 settimane prima» dice ieri a La7. Se anticipare da domenica a sabato la fine della zona rossa appare ormai semi impossibile passare una settimana prima da arancione a giallo, sempre che i dati lo consentiranno, è per Giani sfida ancora da giocare. E il Dpcm in arrivo oggi potrebbe contenere indicazioni decisive per capire se la permanenza una sola settimana in arancione sarà possibile. Sarebbe comunque l’impostazione dei decreti a dover cambiare, ritiene il governatore: «Quando parliamo di Natale ed Epifania non possiamo solo vedere questi aspetti in modo freddo, parlando solo di numeri e algoritmi. E il prossimo decreto potra’ essere, sempre nel massimo rispetto della salute, l’occasione per ridefinire la questione degli spostamenti per raggiungere congiunti e affetti stabili» auspica Giani.
Firenze – la Repubblicafirenze.repubblica.it

Fotografia dal web (se la pubblicazione viola eventuali diritti d’autore, vi chiediamo di comunicarcelo e provvederemo immediatamente alla rimozione)