Sarà un Drappellone da cinema(da dipingere in meno di 20 giorni).

Il sindaco l’ha commissionato a Gian Marco Montesano. Piccini: «Festa svilita»

Giulia Maestrini

 

SIENA L’impronta iperrealista e il richiamo alle locandine cinematografiche, un disegno puntuale e una passione per il grigio, un lungo studio sulla guerra ma anche sul rapporto tra arte e propaganda, con dittatori e star del cinema in bianco e nero a fare capolino tra i soggetti ricorrenti: queste caratteristiche rimbalzano nell’opera di Gian Marco Montesano, l’artista incaricato dal Comune di Siena di dipingere il Drappellone per il Palio straordinario. Scelto personalmente dal sindaco Luigi De Mossi che ne apprezza l’opera, Montesano è già a lavoro e non potrebbe essere altrimenti; ha presentato alcuni bozzetti, domani riceverà il drappo di seta, avrà nemmeno 20 giorni per conciliare gli elementi iconografici obbligatori (l’araldica delle Contrade e della città) con la dedica alla Grande Guerra (negli straordinari non è obbligatoria la raffigurazione della Madonna). Il Drappellone, poi, sarà presentato alla città il 14 ottobre, insieme al Masgalano — opera che premia la Contrada più abile ed elegante nel corteo storico — che sarà realizzato dalla senese Sara Cafarelli e offerto dai bambini delle 17 consorelle.

Alle 17,15, anziché alle consuete 19, si svelerà il Drappellone perché una delle cose «straordinarie» di questo Palio d’autunno sono proprio gli orari, inevitabilmente «sballati» rispetto al rituale cui la Festa è abituata, che disegnano un calendario su cui gli stessi senesi sono assai incuriositi: le prove si correranno alle 10 e alle 17,15, la sera del Palio i cavalli usciranno dall’Entrone alle 17. Altri tasselli organizzativi vanno a posto a suon di riunioni febbrili: il 10 ottobre (e, se servirà, anche l’11) ci saranno le visite veterinarie dei cavalli, nei prossimi giorni si proverà il tufo per tentare di variare la mescola e renderla meno soggetta all’umidità. Manca l’ultimo passaggio formale con l’Arcivescovo ma pare che il Palio sarà portato nella basilica di San Domenico, dove si trova un monumento che omaggia proprio i caduti della Grande Guerra. Ieri, intanto, l’ex sindaco e oggi consigliere comunale Pierluigi Piccini ha dato una lettura assai dura a questo Palio che, scrive, «con questa leggerezza, viene ridotto a semplice merce da consumare, data in pasto non solo ai turisti ma anche ai senesi. Basterebbe una riflessione minima per capire che il Palio, se inflazionato, ridotto a mero diversivo (con all’origine la proposta di un’associazione molto discutibile) perde di valore, diventa una mera corsa priva di significato».

 

Giovedì 20 Settembre 2018-Corriere Fiorentino. https://corrierefiorentino.corriere.it/