Santa Maria della Scala, via anche gli arredi

L’ultimo giorno di Opera Laboratori che toglie tutto, dal bookshop ai termoscanner

Aldo Tani

 

Vite dopo vite, pezzo dopo pezzo. Il Santa Maria della Scala adesso è un po’ più vuoto. Anzi, al piano d’ingresso lo è quasi completamente. Rimangono le collezioni, ovvio, ma dagli arredi al bookshop, fino ai termoscanner, è stato tolto tutto. Tappa conclusiva della gestione di Opera Laboratori, che dopo molti anni ha passato la mano. Non per volontà propria, ma perché il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, ha scelto un’altra strada.

Il domani si chiama Sigerico, la società di servizi che fino a pochi mesi fa si occupava di parcheggi. Una svolta rumorosa, portata avanti a colpi di carte bollate e sfociata nel trasloco senese di ieri pomeriggio. Agli operai addetti allo sgombero si sono aggiunti anche alcuni agenti della polizia municipale, chiamati a vigilare che una serie di oggetti al centro di un contenzioso non venissero portati via. «È tutto previsto dal capitolato — ha detto Stefano Di Bello, manager di Opera — Abbiamo firmato un accordo a lasciare questo posto così come lo abbiamo trovato. Ci riprendiamo quello che abbiamo portato negli anni e che adesso ci serve in altre strutture. Ce ne andiamo ma non senza rimpianto. Non c’erano però le condizioni per rimanere. Come recita una poesia di Paulo Coelho, c’è un tempo per piantare, un tempo per sradicare la pianta».

Le clausole del contratto non hanno impedito comunque uno spettacolo poco incline al luogo. Tra i camion carichi di mobili, i carabinieri a mantenere l’ordine pubblico e l’avvocato di Opera a supervisionare, il Santa Maria della Scala ha vissuto giorni migliori. E a questo finale non memorabile non ha contribuito neppure il sindaco, che quando due giorni fa è iniziato il trasloco, si sarebbe fatto sentire all’interno del complesso museale.

Chiusa una lunga parentesi, se ne apre un’altra, targata Siena, come desiderato dall’amministrazione comunale. I dubbi sul nuovo progetto sono legati a chi rimpiazzerà Opera sotto il profilo della promozione culturale. Sigerico è stata pensata per i servizi accessori: dalla biglietteria alla sorveglianza, dal bookshop alla caffetteria. Sarà affiancata dalla Fondazione del Santa Maria della Scala e da un comitato scientifico. Soggetti creati nell’ultimo anno e con un raggio di azione non ancora definito. De Mossi tempo fa aveva cercato una sponda in Vernice Progetti, progetto proprio della Fondazione Mps, ma da quanto trapela da palazzo Sansedoni, non ci sono state richieste ufficiali, né tanto ci sarebbero i presupposti per un accordo. Una sinergia semmai da sviluppare in futuro, quando saranno tornati anche gli arredi.

 

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