Pronto, signorina?

Mattia Feltri

La faccenda della nave Gregoretti è insensata al punto che al solo raccontarla si rischia di portare Matteo Salvini al sessanta per cento (gli italiani pare vadano matti per gli sbalestrati, e più si dice che sono sbalestrati più gli italiani ne vanno matti). Però, assumendocene la responsabilità davanti alla storia, la faccenda è questa: venerdì la Gregoretti, autorizzata dal ministero dell’Interno, recupera 131 sventurati che stavano annegando nel Mediterraneo. Li conduce a Lampedusa, poi a Catania, infine ad Augusta, ma il governo dice no, gli immigrati non scendono, restano lì finché i paesi dell’Ue non se li pigliano fino all’ultimo. La Gregoretti ha la particolarità di non essere una nave delle ong comandata da un pirata zecca, è una nave militare della Guardia costiera comandata da un ufficiale della Marina. Quindi i centotrentuno sono su una nave delle Forze armate italiane, in un porto italiano, e dire che non entreranno in Italia è un pochino fantasioso: in Italia ci sono già. Ora i tedeschi hanno acconsentito ad accogliere qualche migrante, e vedremo se altri cattivoni europei ne seguiranno l’esempio. Ma se tutti dicessero di no? I migranti resterebbero in Italia. Su suolo galleggiante, ma pur sempre in Italia. Scartando l’ipotesi che una nave della Marina militare possa portarli a Malta o a Marsiglia senza essere cannoneggiata e, con un certo ottimismo, scartando anche quella di ributtarli sul barcone da cui sono stati prelevati, rimarrebbe forse una via d’uscita: chiedere se, casomai non le dispiacesse, con la sua bella Sea Watch, la signorina Carola…