Pd toscano ancora più renziano via metà dei segretari provinciali.

MASSIMO VANNI
CONGRESSI, il Pd rottama oltre la metà dei suoi segretari provinciali. E lo fa in un solo colpo. La segreteria regionale ha deciso le date del percorso congressuale e tutti i 45mila iscritti toscani saranno chiamati a votare con tre schede dal 12 al 22 ottobre: la scheda per i 750 coordinatori di circolo, quella per i circa 200 segretari comunali (nei Comuni con più di un circolo) e quella dei 12 segretari provinciale/ metropolitano. E il 22 ottobre notte il Pd toscano sarà un Pd diverso. Soprattutto un Pd ancora più renzianizzato.
Solo Livorno farà eccezione: «Non si vota adesso perché il segretario provinciale in carica scade nel 2018», fa presente il segretario Dario Parrini. E anche quello comunale, nonostante la raccolta di 52 firme, resta per il momento fuori. «Decidere una data diversa non è nelle competenze del partito regionale », si osserva dal Pd. In tutte le altre 12 federazioni, a cominciare da Firenze, si vota e quasi ovunque si volta pagina.
«Un momento di rigenerazione intorno a cui ripartire», lo definisce il vice segretario regionale Antonio Mazzeo. Renziano quanto il segretario Dario Parrini. D’altra parte gli attuali dirigenti comunali e provinciali sono stati eletti nel 2014, alcuni mesi prima delle primarie di dicembre che incoronarono Matteo Renzi segretario. E rappresentano perciò la ‘foto’ di un partito vecchio ormai di tre anni, con una parte di segretari in carica non di provenienza renziana pura.
Un partito non più attuale, se si pensa che il 30 aprile scorso, alle primarie per il segretario nazionale, Renzi ha ottenuto in Toscana circa l’80% dei consensi. E adesso, alle elezioni del prossimo ottobre, complici le scissioni e le fuoriuscite collezionate nel frattempo, c’è da scommettere che arriverà il ‘riequilibrio’.
È una rottamazione che porterà cioè una normalizzazione. Anche se sarà interessante capire quale sarà la parrocchia renziana che risulterà prevalente. Se alla fine prevarrà la linea dirigistica di Parrini, che ha come naturale successore Mazzeo, o una linea più coinvolgente. ‘revisionista’, che sembrava aver trovato nella consigliera regionale della Piana Monia Monni la sua interprete.
La segreteria presieduta oggi (fino a dopo le elezioni politiche) da Parrini ha stabilito che sarà la direzione regionale del 6 settembre a fissare le regole elettorali. Ma che le candidature per i segretari provinciali dovranno essere presentate entro il 2 ottobre. E a questo punto la ‘rumba’ può cominciare.
A Firenze sono già volati tre nomi: oltre a Monni, supportata da Stefano Bruzzesi – per questo ‘degradato’ da Parrini – e stoppata dal sindaco Dario Nardella, si è parlato del sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini e del sindaco di Bagno Francesco Casini. Ma la corsa vera comincia soltanto ora.
Fonte: La Repubblica, www.repubblica.it

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