Pagare in bitcoin? Ora a Firenze è possibile.

Maurizio Bologni
L’hotel Plaza Lucchesi e altri sedici esercizi accettano questa nuova moneta. Che si può pure cambiare al bancomat
E ora anche il soggiorno nell’albergo di lusso, a Firenze, si può pagare in bitcoin. L’Hotel Plaza Lucchesi ha infatti deciso di accettare la criptovaluta, protagonista di un clamoroso boom negli ultimi anni. Il suo valore è cresciuto in modo esponenziale: basi pensare che chi sette anni fa ha convertito cinque euro in bitcoin, oggi si trova in banca oltre 4 milioni di euro. E così anche nell’economia fisica, non solo in quella virtuale di internet, sono sempre di più gli esercizi che accettano pagamenti in bitcoin. A Firenze sono diventati 17. Tra questi l’Osteria dell’olio e i negozi di sigarette elettroniche, soprattutto società informatiche e della new economy.
Il fenomeno è destinato ad allargarsi. Tra i protagonisti di questo boom c’è la Robcoin di Federico Pecoraro, 33 anni, originario di Bordighera, giovane imprenditore che a Firenze ha cinque negozi di sigarette elettroniche e in uno di questi, in Borgo degli Albizi, ha installato uno dei primi Atm bancomat per cambiare le banconote di euro in bitcoin. « Mentre su internet si può cambiare solo usando moneta elettronica, carte di credito e debito – spiega il giovane imprenditore – nei nostri Atm si può cambiare anche contante, con commissioni concorrenziali, che oscillano tra il 6 e l’8% a seconda di quale si voglia delle tre criptovalute che proponiamo ai clienti » . Il gruppo di Pecoraro è in espansione come lo è il bitcoin. «Il prossimo anno puntiamo ad installare altri 100 Atm, sì, anche in Toscana». Nella regione ce n’è già un altro, di diverso operatore, a Pisa.
Intanto però da subito a Firenze sarà possibile pagare anche il conto alberghiero del Plaza Lucchesi con i bitcoin. La moneta virtuale sarà infatti accettata tramite la piattaforma ‘Bitpay’ che converte la moneta in modo immediato in euro. La piattaforma consente infatti un immediato trasferimento dei fondi da cliente ad hotel tramite il semplice utilizzo dello smartphone. La diffusione del Bitcoin come moneta di scambio è favorita dalla nascita di numerose piattaforme che ne consentono il cambio e l’utilizzo, sono oramai inoltre sempre più numerosi i ‘portafogli elettronici’ che generano anche carte di credito dei circuiti Visa o Mastercard dando modo di trasformare la moneta virtuale in moneta reale circolante.
« Si tratta di una vera e propria rivoluzione che a detta di tutti è una bolla destinata presto a sgonfiarsi » , afferma Giancarlo Carniani, direttore dell’Hotel e Presidente della Sezione Albergatori di Confidustria Firenze. « In realtà non è per niente una bolla e secondo molti qualificati osservatori stiamo assistendo ad un cambiamento epocale del quale vedremo gli effetti in modo straordinario tra qualche anno. Il bitcoin è solo la punta del processo avviato dalla rete Blockchain che potrebbe nei prossimi anni stravolgere il mercato dell’intermediazione bancaria ma non solo».
Il bitcoin ha oscillazioni giornaliere anche di molte centinaia di euro, basti pensare che a novembre la moneta valeva circa 6.000 euro ed adesso ha agevolmente superato i 15.000. « Alcuni clienti americani ci hanno chiesto se accettavamo pagamenti con questa moneta ed informandoci abbiamo trovato piattaforme che già consentono di farlo – continua Carniani – e quindi ci siamo attivati per dotare le nostre strutture alberghiere di questa possibilità, credo che sia un particolare non di poco conto che le criptovalute, non solo il bitcoin, siano ormai una forma di pagamento consolidata » . Di recente anche un gruppo di albergatori riminesi ha adottato l’innovativo metodo di pagamento e nel prossimo mese di febbraio Confindustria Alberghi organizzerà un convegno mirato a capire esattamente gli sviluppi futuri delle nuove valute e la loro applicazione pratica.
Fonte: La Repubblica. www.repubblica.it/