di Pierluigi Piccini
Non tutto si ferma durante il coprifuoco, le azioni sul futuro del Monte dei Paschi stanno accelerando. I giornali sono pieni della notizia su un eventuale accordo fra Monte dei Paschi e Unicredito. E tutto avviene nel modo più soft, tranne il venire a sapere che se tale operazione dovesse andare in porto gli esuberi del personale coinvolgerebbero circa seimila persone. Ora comprendiamo che su questo argomento il Comune di Siena è sostanzialmente impotente, ma qualcosa potrebbe dire, magari prendere una posizione, battere un colpo. Il Pd è impegnato a sostituire il parlamentare Pietro Carlo Padoan che il ministro Gualtieri ha deciso di inviare proprio all’Unicredit banca in predicato per la fusione. Il Ministro Gualtieri è inoltre il più convinto assertore della ipotesi per la Banca senese di una alleanza “forte”, con l’uscita dello Stato dal Monte. Ammesso che l’Unicredito sia tale. Ma sull’ipotesi della privatizzazione ci era sembrato di capire che sia 5 stelle a livello nazionale che il candidato alla presidenza della Regione Giani fossero contrari. Hanno più volte dichiarato che il Monte sarebbe dovuto rimanere una banca pubblica. Quindi, visto che stiamo parlando dell’azienda industriale più importante della Toscana, sarebbe utile sapere se hanno cambiato idea e perché?