di Pierluigi Piccini
Le attenzioni, nella politica senese, sono tutte rivolte alle componenti civiche: quelle che sono in maggioranza e a quelle che ormai in maggioranza non ci sono più. Ma la questione oggi non è tanto su ciò che stanno facendo i vari Minghi o Staderini o i partiti (Riccardo Galligani) che sostengono la Maggioranza comunale. Il fatto è che chi critica con sempre maggiore determinazione fa riferimento ad un unico punto: non sono stati attuati il cambiamento e il rinnovamento, sia nei nomi e che nei metodi, promessi in campagna elettorale da De Mossi. Questo è un un giudizio politico netto, preciso, che va al cuore della capacità di cambiare dell’attuale Giunta. E pensare che le elezioni del 2018 avrebbero potuto trasformare profondamente le alleanze sociali e avviare un processo inedito per Siena. Ma il portato di quel voto, che nelle volontà dei vincitori si sarebbe dovuto sviluppare e consolidare vista l’esiguità delle differenze fra gli schieramenti, si è tradotto in una riproduzione, in chiave peggiorativa, del passato. Il portato popolare, che quel voto potenzialmente conteneva, si è tradotto in un populismo elettoralistico di bassissimo livello, e a farne le spese è stato, fra le tante cose, anche il Palio. La Maggioranza in Consiglio comunale è solo un gruppo ristretto di persone che governa nella valorizzazione di nomi legati a vecchie vicinanze politiche, che non dimenticano chi gli è stato vicino durante la campagna elettorale. Da questa situazione scaturiscono scelte amministrative discutibili, scarsamente strategiche, che producono un governo della cosa pubblica non originale, omologante e soprattutto incapace di dare risposte alle contraddizioni che si aprono con le trasformazioni economico sociali in atto, il tutto nell’isolamento interno ed esterno alla città. Quindi, calata in questa situazione, la trasformazione della lista civica Voltiamo Pagina acquista un valore politico e simbolico da non sottovalutare. Impegno civico Siena (si torna al passato, Falorni ha poca fantasia: gli è bastato cambiare un “per” con un “civico”) è il nuovo nome di un gruppo consiliare che rimane in maggioranza, ma evidentemente non è più la lista del Sindaco. Quest’ultimo perde l’appoggio delle liste civiche (Sportelli, Siena Civitas) e raffredda i rapporti con chi lo aveva sostenuto, nella lista Voltiamo Pagina. Tralascio Marzucchi e la sua lista, capiremo come al solito cosa vorrà fare solo poco prima o durante la prossima campagna elettorale… Tutto è fluttuante, del resto non si è mai ben capito qual’è il vero rapporto dell’avvocato De Mossi con i partiti e le liste che lo hanno appoggiato: una volta è civico, un’altra volta tutto per i partiti. L’ambiguità è stata ben evidenziata ultimamente dal responsabile regionale di Forza Italia, che ha rivendicato per sé e per il suo partito il risultato elettorale del 2018. Tuttavia, persino nella compagine partitica che appoggia la maggioranza in Comune ci sono dei movimenti, dovuti alla recente sconfitta del Centrodestra alle elezioni per la Toscana. La vittoria di Giani e il consolidamento del Centrosinistra al governo regionale accelera i processi e i riposizionamenti, anche in vista delle elezioni del 2023. La Lega ha già avviato una discussione interna che, con molta probabilità, la porterà a ripensare ai suoi assetti regionali. In più l’aver abbandonato il populismo sovranista per il liberalismo creerà non pochi problemi al suo elettorato, e a quello del Centrodestra più in generale. E comunque è facile prevedere che la Lega non potrà più avere il peso elettorale che ha portato alla vittoria l’attuale sindaco di Siena. Quindi non è difficile pensare che alcuni “collaboratori” che sostengono De Mossi non vogliano perdere la poltrona e stiano studiando come fare per conservarla. Non ci sarebbe da stupirsi se un gruppo di consiglieri comunali costituisse una nuova lista civica, di supporto ora a De Mossi e, magari, pronta in un secondo momento a guardarsi intorno e a cogliere le occasioni più opportune. Siamo di fronte all’opportunità fatta civismo. Tutto sembra già in fase di riposizionamento, anche perché è chiaro il messaggio che arriva dalla Maggioranza: l’esperienza di governo al Comune di Siena viene considerato una parentesi che non ha sortito gli effetti desiderati, mentre il futuro è tutto da definire. Ah! In conclusione si rende necessaria questa avvertenza: a differenza di quanto sta avvenendo, le possibili alleanze future non si potranno fare con le giravolte sul proprio tacco, ma con i contenuti, con una visione di sviluppo per il territorio e con le persone degne e capaci di portarle avanti. Il margine del consenso politico si è notevolmente ridotto.