Monteriggioni ridà alla piazza il nome che aveva prima del ‘38.

 

Molto più di una vicenda locale riscoperta, della definitiva riappropriazione da parte di una comunità di un pezzo della sua storia. È una iniziativa che sembra non avere precedenti in Italia quella assunta dalla sindaca Raffaella Senesi e dalla Giunta comunale di Monteriggioni, che all’unanimità ha deliberato la reintitolazione di una piazza della frazione di Strove in ricordo di un suo illustre cittadino ebreo che tra fine Ottocento e inizio Novecento si distinse nella creazione di nuovi posti di lavoro e nella riqualificazione a proprie spese del borgo. Si chiamava Giuseppe Uzielli, era nato nel 1850 in una facoltosa famiglia romana trasferitasi da tempo nel senese e dopo la morte, avvenuta nel 1907, fu naturale dedicargli uno spazio di rilievo nella toponomastica. Durò poco: con la promulgazione delle Leggi razziali il suo nome fu infatti cancellato senza troppi problemi. Da piazza Uzielli si passò così a una inattaccabile “piazza Guglielmo Marconi”. Venerdì 5 ottobre, nel corso di una cerimonia ufficiale, l’ingiustizia sarà finalmente sanata alla presenza dello storico Michele Sarfatti che ha svelato agli eredi di Uzielli quanto sia inedita la scelta di Monteriggioni. Sarà infatti la prima volta che in Italia l’originale denominazione pre-1938, l’anno dell’entrata in vigore dei provvedimenti antiebraici — anche se nel caso di piazza Marconi (oggi largo Baldovina Vestri) il cambio di targa avvenne l’anno successivo — sarà ripristinata dalle istituzioni pubbliche .

Merito in particolare di un discendente di Uzielli, il 26enne fiorentino Jacopo Viterbo, attuale proprietario della tenuta gestita oltre un secolo fa dal trisavolo. È stato Jacopo a farsi carico di prendere contatto con l’amministrazione e di fornirle gli elementi biografici salienti relativi all’antenato. «La collaborazione — spiega — è stata totale».

Durante i soggiorni estivi e nei periodi di caccia, ha ricostruito Jacopo, Uzielli soggiornava a lungo nella tenuta «fraternizzando con i giovani coloni suoi coetanei». Anche dopo la morte il legame degli Uzielli con Monteriggioni mai si interruppe: la figlia Nella visse a lungo nella frazione, dove trovava un rifugio sicuro al riparo dall’ostilità crescente nei confronti del marito antifascista della prima ora. E così il figlio Giuseppe, che vi prese la residenza sin da bambino. Oggi la tradizione continua con Jacopo, l’ultima generazione.

Una ingiustizia, quella compiuta ai danni di Uzielli, che si realizzò in una determinata sequenza: in una pubblicazione del Comune di Senigallia sulla repressione fascista si evoca infatti l’infamia di Strove, spiegando che avvenne in seguito a una segnalazione del Comando dei Carabinieri di zona alla prefettura. In una informativa del febbraio del ‘39, viene evidenziato nel materiale messo a disposizione da Jacopo, i Carabinieri fanno presente che la piazza intitolata all’uomo è vicina non solo al Parco della Rimembranza (realizzato tra l’altro su un terreno donato dalla famiglia nel ‘24) ma lambisce pure il fianco delle scuole comunali. Ulteriore elemento di sconcerto il fatto che sul muro di cinta di un cortile limitrofo se ne ricordi la generosità.

Una macchia intollerabile. E così l’apparato burocratico si mette rapidamente in moto per correggere la stortura. Il 2 maggio, a una settimana dal cambio di denominazione, è sempre l’Arma a fornire un aggiornamento: «Il 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, la Piazzetta Uzielli nella frazione Strove di Monteriggioni è stata intitolata al grande scienziato».

 

Venerdì 21 Settembre 2018-Corriere Fiorentino. https://corrierefiorentino.corriere.it/