Lotta aperta per un posto Pd e Renzi alleati-rivali

di Ernesto Ferrara
Iacopo Melio ad un passo dall’ufficialità, dietro di lui la guerra. Una guerra con 9 pretendenti per 8 posti in lista che rischia di farsi esplosiva tra il fronte dei candidati di Dario Nardella, che schiera due assessori di peso come Cristina Giachi e Andrea Vannucci, e quelli di Luca Lotti, che schiera un big come l’ex assessore Massimo Mattei accanto alla consigliera comunale Maria Federica Giuliani. E non è che fuori da Firenze sia ” peace and love”, per il Pd. Nel collegio della Piana, dove corre Monia Monni, è battaglia tra 3 uomini per due soli posti: un altro assessore della giunta Nardella, Alessandro Martini, sostenuto da un pezzo dell’ala zingarettiana, e altri due amministratori, il presidente del Consiglio comunale di Scandicci Fausto Merlotti, legatissimo ad Eugenio Giani, e Leonardo Cappellini, vicesindaco di Lastra a Signa. Guerra anche a Pisa, dove lo scontro tra i tre big uscenti per il primato sul territorio è anche bagarre tra correnti: gli ex renziani di Antonio Mazzeo, gli zingarettiani di Alessandra Nardini, i lettiani con Andrea Pieroni.
Per non dire della guerra delle deroghe, di chi ha fatto già due mandati e chiede l’ok per concorrere al terzo: ci provano non solo gli assessori uscenti Marco Remaschi e Vincenzo Ceccarelli, recordman di preferenze nel 2015, ma pure Paolo Bambagioni di Signa e la commissione di garanzia per decidere si annuncia infuocata. Come del resto la direzione regionale del 31, che dovrà ratificare le proposte di candidatura, nominare i capilista e sciogliere parecchi rebus: potranno probabilmente correre i sindaci, come Cristiano Benucci di Reggello e Juri Bettollini di Chiusi, entrambi verso le scadenze di mandato, ma cosa fare con le deroghe di Ceccarelli&co.? Dire no cl rischio di rimetterci decine di migliaia di voti? E cosa fare con il popolarissimo presidente del Quartiere 2 di Firenze Michele Pierguidi, che si definisce Tiger Man, ora attacca Vannucci sui rom del Guarlone e di ritirarsi non ne vuol sapere?
Eccolo, il Pd toscano alle prese con le liste delle regionali. Animoso e diviso. Altro che Sardine, altro che apertura. Ambizioni personali si mischiano a disfide correntizie. L’unica operazione simbolica è per ora quella di Iacopo Melio, il fondatore della Onlus # vorreiprendereiltreno, che oggi dovrebbe annunciare l’ok. Per lui 102 firme di iscritti Pd raccolte, 102 anche Mattei, 99 Pierguidi, 92 GIachi. Spuntano anche civici come l’avvocato Roberto D’Ippolito e Irene Micali, vicina a Valdo Spini. I detrattori di Vannucci annotano che potrebbe esser condannato nel processo piscine il 24 e candidarlo è inopportuno, ma Nardella non arretra e spinge Giachi capolista, posto dove per gli zingarettiani deve andare Melio. Nervi tesi, guerra iniziata. « Meglio, saranno liste iper competitive » , sdrammatizzano nei Dem. Ma a che prezzo? Quali ferite può lasciare una bagarre del genere su Palazzo Vecchio e su Nardella, che mette in pista un terzo della sua giunta? E può permettersi un partito insidiato per la prima volta in maniera preoccupante dalla Lega di abbandonarsi a liti degne degli agi del passato? Tanto più che ora ci si mette anche il grande ex, ci si mette anche Matteo Renzi con Italia Viva. Appena “scippato” al Pd, il presidente del Q1 Maurizio Sguanci si candida a Firenze centro, secondo in lista dietro a Stefania Saccardi, assessora regionale alla sanità, capolista anche sulla Piana anche in funzione anti- Monni. Terzo un altro ex Pd come Mauro Grassi. Sono operazioni di sabotaggio e controsabotaggio tra alleati in gara sullo stesso terreno. A Livorno Iv sta tentando di ingaggiare l’ex sindaco Alessandro Cosimi e di schierare un uomo dell’ex segretario Pd Tortolini, ad Arezzo l’ex sindaco Pd di Montevarchi e l’ex segretario dem Albano Ricci. A Grosseto l’ex radicale Francesca Scopelliti, moglie di Enzo Tortora, a Massa la figlia dell’ex consigliere regionale Pd Loris Rossetti, Valentina. A Pisa l’ex segretario dem Massimiliano Sonetti. A Siena numero due Eleonora Contucci, della famiglia del vino di Montepulciano, testa di lista il big Stefano Scaramelli, che potrebbe avere Bettollini, Pd, contro. Maledetti ex.
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