Lo “spezzatino” Mps manda in tilt il Pd Letta: “Vicenda complessa”

La prospettiva che Unicredit porti la direzione della banca senese a Milano agita sindacati e politica. “ I lavoratori meritano rispetto”. Lega all’attacco
di Ernesto Ferrara
«Volete fare il sacco di Siena!» si fiondano a protestare sotto Rocca Salimbeni prima di pranzo i leghisti, il sindaco De Mossi, il deputato Picchi e il candidato alle suppletive Marrocchesi Marzi. A quell’ora la delegazione dei sindacati è già uscita dall’ufficio dell’amministratore delegato Mps Bastianini dov’è entrata di primo mattino allarmatissima: « I lavoratori meritano rispetto. Il Tesoro può uscire dalla banca solo gradualmente, no spezzatino» tuona il delegato Cgil Di Marcello ricordando i numeri toscani: 5 mila dipendenti di cui 2 mila al quartier generale di Siena e 500 filiali. Il Pd, stravolto fin dall’annuncio di Unicredit di giovedì sera, si ritrova in tilt alternando antichi sensi di colpa e terrore per la prospettiva di una vendita “spezzatino” della banca. Lo scenario collegato di un trasloco della direzione da Siena a Milano e di 5-6 mila esuberi a livello nazionale – oltre 1.000 in Toscana – del resto già terremota la campagna elettorale d’autunno, dove il leader dem si gioca l’osso del collo. Siena teme ancora per le sorti del Monte dei Paschi dopo gli anni del crac e dei guai giudiziari. «Aspettiamo parli Letta» ripetono per ore i dem senesi. « Si sta materializzando un incubo per l’economia toscana che va sventato in tutti i modi: il ministro Franco venga a riferire» rompe il fronte il senatore Marcucci. « Il governo discuta l’operazione in Parlamento, dobbiamo evitare lo smembramento » si fanno vivi la segretaria toscana Pd Bonafè e il responsabile economia del Nazareno Misiani. Il segretario nazionale e candidato nel collegio non interverrà prima delle 20, dopo una giornata ad altissima tensione in cui il titolo Unicredit vola in Borsa e dallo stress test Eba per Mps arriva una batosta: 2,7 miliardi di perdite e 6 di capitale in fumo al 2023: « Situazione molto complessa che deve essere affrontata con serietà e non con vuoti proclami. Il Pd si adopererà col governo su tre grandi priorità: tutela del lavoro, salvaguardia del marchio, unità del gruppo » garantisce Letta sfoggiando una cautela forse eccessiva, probabilmente dettata dal timore di ritrovarsi in rotta di collisione con il Mef e lo stesso Draghi. « Con lo spezzatino vinciamo » esulta la Lega. « Noi ci batteremo sperando di non essere soli » dicono i quasi alleati dem di Iv con Danti. « Tavolo nazionale Mps non più rinviabile» sentenzia il leader Cgil Landini. «Buttiamoci in terra e speriamo in Dio » lamenta critico nei confronti della politica l’ex sindaco di Siena Piccini. Oggi parla il governatore Giani.
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