Le giravolte delle amministrative centrodestra a caccia di candidati ex Pd

IL CASO
Da Catanzaro a Taranto, da Carrara a Viterbo, il trasformismo dilaga in vista delle prossime elezioni locali Lega, FdI e FI pagano la carenza di classe politica. Gasparri: “Ma anche il centrosinistra fa campagna acquisti”
di Emanuele Lauria
ROMA — Il professor Valerio Donato era l’unico papabile candidato sindaco del Pd con la tessera del partito in tasca: ma a Catanzaro è diventato l’alfiere di Lega e Forza Italia. A Taranto Walter Mussillo è stato addirittura segretario provinciale dei dem: oggi corre per il Comune per fare qualcosa di sinistra. Ma con l’appoggio di tutto il centrodestra. A Carrara Andrea Vannucci conclude un percorso che l’ha portato dall’Ulivo al Pd con una candidatura sponsorizzata dai partiti di Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Giovanni Toti. La serie di giravolte termina a Viterbo, dove FdI va da sola con un ex An ma il resto del centrodestra sfoglia la margherita: e il gruppo di forzisti che fa capo all’ex sindaco Giovanni Arena, sfiduciato, ha già deciso di sostenere la candidatura di Alessandra Troncarelli, assessora regionale nella giunta dell’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti.
È l’indice del libro dei trasformismi che racconta la campagna elettorale alle porte in quattro dei 26 Comuni capoluogo interessati dalle amministrative. Un unico filo conduttore: il centrodestra punta su uomini di sinistra, dopo una serie di svolte così repentine da far girare la testa. L’esito delle Comunali, cui il centrodestra si affaccia con un numero di amministrazioni uscenti nettamente maggiore rispetto agli avversari, dipenderà anche dalla sorta di questi Zelig della politica.
Parola d’ordine: civismo. Fai una tua lista e poi pazienza se si aggregano forze politiche che in passato hai avversato pesantemente. Donato, 62 anni, ordinario di diritto privato, a Catanzaro è sceso in campo per primo. Progetto aperto alla società, a disposizione di un Pd che lo ha inserito in una triade di possibili sfidanti nelle primarie. «E pensare che Donato era l’unico dei tre che aveva la tessera», sbuffa l’ex ministro Francesco Boccia, responsabile per il Nazareno degli enti locali. Quella tessera, Donato, l’ha stracciata con gesto plateale, ha dribblato le primarie e poi ha accettato di correre per Lega e FI. A dispetto di una tradizione comunista avviata dal padre consigliere comunale del Pci e proseguita dal prof sin dai tempi in cui era un giovane studente iscritto alla Fgci. L’interessato respinge le accuse di trasformismo: «Non sono un candidato di centrodestra, la mia è una proposta civica che raccoglie simpatie».
A Taranto ecco la sagoma di Walter Mussillo, uno che con il Pd ha avuto rapporti intimi: del partito è stato segretario provinciale dal 2013. E nel 2020 ha corso per le Regionali con una lista di appoggio al governatore Michele Emiliano. Al centrodestra ha portato lo scalpo del sindaco del Pd Rinaldo Melucci, che ha contribuito a sfiduciare in inverno, e che ora si ricandida sotto le bandiere giallorosse. Con Mussillo, oltre a Lega-Fi-Fdi, c’è anche AT6, il partito fondato da Giancarlo Cito, ex sindaco di estrema destra poi condannato per mafia. «Non rinnego la mia storia ma non sono imbarazzato. Lo sono forse Giorgetti e Speranza che siedono allo stesso tavolo?», è il ragionamento dell’ex pd.
Sembrano figlie di un unico copione, le dichiarazioni dei transfughi. «Sono passato col centrodestra? No, non mi sono mai spostato dalla politica della concretezza», scrive Andrea Vannucci, ex pd e amministratore di lungo corso di giunte di centrosinistra: lui, a Carrara, non si è trovato affatto a disagio nel corso della presentazione della sua candidatura aperta da Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia. A Viterbo, infine, il siluramento del sindaco forzista Arena ha provocato un terremoto: una frangia degli azzurri guarda a una coalizione Ursula con Alessandra Troncarelli, assessora regionale nella giunta di Zingaretti, mentre un’altra componente di Fi, con la Lega, valuta la possibilità di convergere su Luisa Ciambella, esponente storica del Pd vicina all’ex ministro Fioroni. Anche se Maurizio Gasparri, delegato di Fi agli enti locali, smentisce: «Stiamo discutendo, alla fine il centrodestra sosterrà un altro nome. L’appoggio della coalizione ad ex esponenti del Pd – dice Gasparri – non deve sorprendere: è figlio della decisione di allargare le nostre aree di consenso. E poi mi scandalizza di più la campagna acquisti che nelle Regioni fanno governatori come Emiliano e De Luca ». Per Boccia la questione è differente: «Il centrodestra non ha classe dirigente e fa fatica ormai a cercare alternative identitarie. Non disdegnando di pescare a sinistra».
https://www.repubblica.it/