L’arte e le periferie, il diritto alla Bellezza.

 

Polemica a Torino dopo i danni all’installazione delle Luci d’Artista alle Vallette
L’atto vandalico che a Torino, alle Vallette, ha danneggiato le Luci d’artista della svizzera Vanessa Safavi innesca una polemica. «Ci sono posti dove la bellezza e la cultura non arrivano, vanno lasciati al loro triste destino», ha scritto in un post su Facebook il critico Luca Beatrice, presidente del Circolo dei Lettori. Immediate le reazioni di cittadini e politici, con i grillini che chiedono le dimissioni di Beatrice. L’interessato respinge la richiesta e in un’intervista con La Stampa si scusa, precisando la sua posizione. Anche Sgarbi gli dà torto. A PAGINA 33 «A volte la pancia arriva prima della testa e alcune parole che ho scritto sono certamente inopportune. Inopportune e sbagliate soprattutto se arrivano da chi, come me, in periferia c’è nato e cresciuto ed è orgoglioso di questo». Luca Beatrice, critico d’arte e presidente del Circolo dei Lettori, si prende tutta la domenica pomeriggio per ammettere che «è stato stupido banalizzare e generalizzare l’atto vandalico che ha danneggiato le luci d’artista alle Vallette. Per questo chiedo scusa agli abitanti». Che cosa ha sbagliato? «Ad affermare che le periferie vadano lasciate al loro destino. Credo invece, seriamente, che debba essere fatta una riflessione su come ridisegnarle, su come farle rinascere anche dal punto di vista culturale, e da questo punto di vista ci sono esperienze significative come il museo Ettore Fico o lo Spazio 211. Detto questo, però, nelle tante reazioni che sono arrivate nessuno ha messo in luce il discrimine che c’è tra ciò che è lecito fare e ciò che è illecito». L’assessore alla Cultura della Città di Torino, Francesca Leon, è convinta che «chi predica esclusione non possa guidare istituzioni culturali». Si dimetterà? «Ho parlato come critico d’arte preoccupato che un atto vandalico potesse offuscare la grande bellezza che questa città sta dimostrando in questi giorni dell’arte. Ho sbagliato a generalizzare ma era giusto dire basta». Dunque non si dimetterà da presidente del Circolo dei Lettori? «No. E mi spiace che chi si è concentrato su questo aspetto abbia sottovalutato il fatto che per la prima volta dopo 20 anni un bene comune di tutta la città, dal centro alle periferie, sia stato vandalizzato. Sono stupito che nessuno abbia avuto il coraggio di dire: “Faremo di tutto per individuare i responsabili che poi dovranno risarcire i danni arrecati”».
La Stampa.
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