La cena delle beffe.

A Siena il duello tra economisti.
Massimo Vanni
Oggi saranno entrambi a Chianciano Terme, a più o meno 200 metri di distanza. Il ministro al Parco Acquasanta delle Terme, il responsabile economico di Salvini in un albergo. E a due settimane esatte dal voto, nel collegio uninominale che comprende il Monte dei Paschi sembra accendersi per un momento il duello tra economisti.
Da una parte il ministro Pier Carlo Padoan, classe 1950, candidato per il Pd, dall’altra il consigliere regionale toscano della Lega Claudio Borghi. nato a Milano nel 1970 e candidato per il centrodestra (diversamente da Padoan, anche nel proporzionale).
Sono entrambi candidati alla Camera di Siena, che si estende da Radda in Chianti a Piancastagnaio, da Cortona a Chiusdino. Uno dei collegi più ampi della Toscana.
Ma anche uno dei più caldi: la campagna elettorale appare per la verità ancora lontana dal suscitare un interesse diffuso, anche in Toscana. Ma il collegio di Siena, tradizionale roccaforte di sinistra, è comunque uno di quelli sotto i riflettori. Non solo toscani. È lo stesso collegio che, oltre a Padoan e Borghi, vede schierati Fulvio Mancuso per Leu, Leonardo Franci per i 5 Stelle, Elena Golini per Potere al Popolo, Barbara Pecchioli per la Sinistra Rivoluzionaria, Marzio Fucito per CasaPound, Alessandro Dolci per l’Italia agli italiani, Nicola Bettolini per il Partito Comunista e Stefano Claudi per il Popolo della famiglia.
Al ministro Padoan e a Borghi, che stanno battendo in questi giorni il collegio, abbiamo rivolto le stesse 6 domande. Ecco le loro risposte.