Il Papa e la guida Cei “Vorrei un cardinale ma voi sentitevi liberi”

L’ASSEMBLEA DEI VESCOVI
Oggi la terna dei nomi mentre piovono accuse “Resistenze all’indagine sugli abusi del clero”
DI PAOLO RODARI
CITTà DEL VATICANO — «Sentitevi liberi, il mio era solo un parere personale ». Francesco interviene all’assemblea della Cei riunita da ieri in Vaticano per decidere il nome del successore del cardinale Bassetti alla guida dell’episcopato e chiarisce che non vuole condizionare il voto. Già oggi i vescovi dovrebbero esprimere una terna di nomi da sottoporgli ma lui dice, dopo aver detto qualche settimana fa che avrebbe gradito un cardinale, che l’episcopato non deve temere di indicare chi ritiene più idoneo. I nomi dei favoriti, in ogni caso, restano due: il cardinale Paolo Lojudice arcivescovo di Siena e il cardinale Matteo Zuppi di Bologna. Anche se un outsider potrebbe ancora rientrare. Si fanno i nomi dell’arcivescovo di Modena Erio Castellucci («So che Bassetti tifava per lui», ha detto a mo’ di battuta Francesco), dell’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia, dell’arcivescovo di Acireale Antonino Raspanti e dell’arcivescovo metropolita di Cagliari Giuseppe Baturi. Meno chance, invece, sembrano avere, per l’età più avanzata, l’arcivescovo di L’Aquila Giuseppe Petrocchi e l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori. Mentre ai sensi del nuovo statuto non può essere eletto il vicario del Papa a Roma, e cioè il cardinale Angelo De Donatis. Sulla possibilità di essere eletto, Lojudice ha concesso una battuta: «Siamo tanti e tante persone molto capaci e intelligenti, io mi affido alla volontà di Dio e della Chiesa». E ancora: «Se non fosse una battuta, ma è una battuta evangelica, siamo tutti servi inutili; ci penserà l’assemblea e poi ratificherà il Papa se sarà così».
I vescovi dovrebbero sciogliere la riserva sui tre nomi già oggi. E non è escluso che subito in serata il Papa annunci il nome del prescelto. Questa mattina prende la parola Bassetti per un suo intervento, a seguire il voto e, a meno di imprevisti, l’ufficializzazione della terna. Sarà con ogni probabilità Bassetti a toccare il tema della pedofilia del clero con la Cei divisa fra chi è favorevole a un’indagine esterna sul modello di quanto accaduto in Francia e chi invece preferisce un lavoro interno. Francesco non ne ha accennato perché nessuno dei vescovi gli ha posto una domanda in merito. Ieri è stata l’intellettuale cattolica Lucetta Scaraffia a dire che sull’indagine «i vescovi italiani fanno resistenza». La successione di Bassetti porterà presto in via Aurelia anche un nuovo segretario generale dopo che Stefano Russo è stato eletto vescovo a Velletri-Segni. Il neo presidente dovrà trovare un uomo di fiducia ed anche in grado di relazionarsi con il mondo politico e istituzionale italiano.
Francesco ha parlato anche di altri temi. Ha letto una lettera di un giovane sacerdote che si è preso cura dell’anziano parroco fino alla morte citandolo come esempio da seguire: «È una delle perle del clero italiano», ha detto. Ha ricordato che i vescovi emeriti possono continuare a collaborare con i loro successori ed ha raccontato anche dell’infiammazione al ginocchio che lo costringe a muoversi in carrozzina. Ha spiegato di non sapere se dovrà subire una nuova operazione chirurgica tenendo anche conto del fatto che gli effetti dell’anestesia dell’intervento chirurgico subito al colon un anno fa si sono fatti sentire in questi mesi.
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