Dal sindaco Nardella al “giornale” di CasaPound passando per l’ultraliberismo caricaturale del “Foglio” (abusivamente finanziato con i soldi dello Stato): questo il coro che si è levato contro le ultime frasi del mio articolo sulla lezione del virus. L’accusa: denunciare la turistificazione di Firenze sarebbe il vezzo di un radical chic che vuole la città tutta per sé, libera dai poveri turisti. Peccato che i veri dati dicano che ogni notte dormono mediamente nel centro di Firenze 33.600 turisti contro 18.600 residenti (dati 2017, ora i turisti sono di più). Quasi il 90% dei passaggi di proprietà prelude ormai all’apertura di attività ricettive, come quelle rappresentate dall’associazione del “negazionista” Salimbeni: alberghi travestiti da sharing economy, cioè il mondo degli airbnb e simili.
Ogni anno più di mille fiorentini abbandonano la residenza in centro storico: e non sono i radical chic (quelli la comprano, la casa in centro), ma i più poveri. Mentre in tutto il mondo si tenta, spesso con successo, di governare il turismo combattendo la turistificazione, una minoranza di proprietari fiorentini e un pugno di amministratori irresponsabili sopravvivono distruggendo la città di tutti, eliminando lo spazio pubblico e desertificando la democrazia. Chi vuol vedere il futuro di Firenze vada a Venezia: moribondo giocattolo per ricchi.