“Il trend è quello: Matteo Salvini cala e Giorgia Meloni cresce. Ma non ho la sfera di cristallo, non so se ci sarà il sorpasso. Quel che posso dire, però, è che un leghista su tre (il 32,5%) considera la crisi del Carroccio molto seria e destinata a continuare”. Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, conferma le difficoltà per il partito di Salvini, anche se, secondo i suoi sondaggi (l’ultimo pubblicato sulla Stampa tre giorni fa), Meloni è ancora lontana di 10 punti. Secondo Ghisleri, infatti, la Lega è al 24,9% (contro il 26,5 del 21 luglio), FdI al 14,9% (13,5) e Forza Italia al 6,8% (6). Mentre il 61,5% del totale degli elettori considera la crisi della Lega irreversibile.

Ghisleri, Salvini non funziona più?

Quello che riscontriamo è che si tratta di un momento di difficoltà più di Salvini che della Lega. Il calo dei consensi è iniziato dopo la crisi di governo dell’anno scorso. Non poter più realizzare promesse come la flat tax hanno scoraggiato molti elettori: lì il sogno ha iniziato a sgretolarsi. Salvini ha pagato non esser più nella stanza dei bottoni.

Poi è arrivato il Covid e il conseguente lockdown…

È in quel periodo che il leader leghista ha perso più punti. Da una parte perché in un momento drammatico gli elettori tendono a stringersi attorno al governo in carica. Poi Salvini ha pagato il mancato contatto con la gente, non poter andare nelle piazze.

Ora ha ripreso a farlo, ma i voti continuano a scendere…

Se i voti diminuiscono, si sta sbagliando qualcosa. A mio parere forse le persone, che sono molto spaventate dai dati economici e temono la crisi, vorrebbero sentire parole più precise, nette e magari anche rassicuranti su quel che potrà accadere. Insomma, questo è più il tempo delle proposte che delle polemiche, dei pompieri più che degli incendiari.

Perché Meloni guadagna voti?

Prima di tutto per la sua coerenza: è ferma sulle proprie posizioni, lineare, non deve farsi perdonare alleanze coi 5 Stelle. In secondo luogo FdI fa una buona politica sul territorio, dove riesce ad attrarre esponenti locali da altri partiti che portano voti. Meloni ha un consenso più territoriale, Salvini è più bravo nel conquistare il voto d’opinione.

Ci sarà il sorpasso?

È difficile dirlo. Tra Salvini e Meloni c’è stato un passaggio di 1 punto e mezzo in una ventina di giorni: parecchio se si considera lo stallo delle forze politiche. Sono voti, però, che restano nel centrodestra, che sfiora il 47,4% dei consensi e si attesta, al momento, come coalizione vincente. Non ci sono voti in fuga verso la maggioranza. Quel poco che si muove è verso Azione di Carlo Calenda (che Euromedia dà al 3,8%, ndr).

Appunto Calenda. Berlusconi teme che gli svuoti Forza Italia.

Calenda è stato bravo a mettersi al centro in una posizione liberaldemocratica e non andare al governo. Ha fatto quello che avrebbe dovuto fare Renzi. Tra gli elettori moderati di centrodestra è attrattivo. Ma c’è un altro dato molto importante.

Quale?

Il 40% degli italiani alle Regionali non andrà a votare o non sa ancora per chi votare. Un numero molto alto che potrebbe sparigliare i giochi in elezioni che saranno decisive. Basti pensare che a settembre molti italiani torneranno nelle loro prime abitazioni, riapriranno le scuole, bisognerà decidere come usare le risorse europee.

Torniamo a Salvini: non pensa che il suo modo di comunicare abbia stufato gli italiani?

Guardi, quel che piace di più agli elettori leghisti è proprio il Salvini che fa i selfie, sorridente, che cerca il contatto e il dialogo con le persone. Lui è fatto così e non si deve snaturare.

Zaia, però, inizia a dargli fastidio…

Non ho sondaggi per dire se i leghisti in questo momento preferiscano il governatore veneto al leader. Zaia è stato avvantaggiato dall’emergenza, che gli ha portato consenso e fiducia. Ha dimostrato di essere un amministratore affidabile. Ma Salvini è ancora molto forte. La competizione potrebbe essere un bene per entrambi.

Chi vince in Toscana?

La partita è aperta. E la Lega prenderà molti voti al Sud.