Giustizia, raggiunto l’accordo unanime. Cartabia: “Regime particolare per i reati di mafia”

Conte: “Abbiamo contribuito a migliorarla”. Esulta Italia Viva: “Il match si è finalmente concluso, il M5S lo ha perso e la riforma Bonafede va meritatamente in soffitta”

di Alfonso Raimo e Luca Monticelli

ROMA – Dopo una giornata turbolenta, caratterizzata da continui slittamenti, si è arrivati finalmente a un accordo, unanime, sulla riforma della giustizia penale nel Consiglio dei ministri. Lo ha confermato il ministro dei Rapporti con il Parlamento ed esponente del M5S, Federico D’Incà, rispondendo ai cronisti al termine della riunione.

ECCO COSA PREVEDE L’ACCORDO

Il Consiglio dei ministri, su iniziativa del ministro della giustizia Marta Cartabia, ha apportato alcune modifiche che rispetto al testo approvato due volte all’unanimità dal governo, introducono alcune novità. Si prevede che per i primi tre anni di applicazione della riforma, la durata del processo d’Appello si estende per un ulteriore anno e quella del processo per cassazione di ulteriori sei mesi.

Si prevede inoltre che per taluni reati, in particolare per i reati di associazione mafiosa, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, i giudici di Appello e di Cassazione possano con ordinanza, motivata e ricorribile in Cassazione, disporre l’ulteriore proroga del periodo processuale in presenza di alcune condizioni riguardanti la complessità del processo, il numero delle parti e delle imputazioni o per la complessità delle questioni di fatto e di diritto. Per i reati aggravati di cui all’articolo 416 bis, primo comma, la proroga può essere disposta per non oltre due anni.

CARTABIA: “NESSUN PROCESSO ANDRÀ IN FUMO

“C’è l’impegno da parte di tutte le forze politiche di maggioranza a ritirare tutti gli emendamenti presentati con l’obiettivo di accelerare il più possibile e portare a termine questa riforma prima della pausa estiva”, ha dichiarato la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, al termine del Cdm.

L’obiettivo è garantire una giustizia celere, nel rispetto della ragionevole durata del processo, e allo stesso tempo garantire che nessun processo vada in fumo”, ha aggiunto Cartabia, parlando fuori Palazzo Chigi. Nel merito, “l’aggiustamento più importante è una norma transitoria che ci consente di arrivare ad una gradualità a quei termini che ci eravamo dati e rimangono fissi. La seconda cosa è un regime particolare– spiega- per quei reati che nel nostro paese hanno sempre destato allarme sociale – come i reati di mafia, terrorismo, violenza sessuale e il traffico internazionale di droga – che avranno norme specifiche con possibilità di proroghe dei giudici e la possibilità di arrivare fino in fondo”.

Insomma, continua, “abbiamo apportato degli aggiustamenti, come annunciato la scorsa settimana con Draghi, alla luce del dibattito molto vivace che si è sviluppato in queste settimane sia da parte delle forze politiche che degli operatori e degli uffici giudiziari che saranno i primi ad essere chiamati alla grande sfida di implementare una riforma così significativa e innovativa nel nostro Paese”.

CONTE: “RIFORMA MIGLIORATA, FIDUCIOSO M5S COMPATTO

“Non è la nostra riforma, ma abbiamo contribuito a migliorarla. Abbiamo detto che non si può transigere sui processi di mafia e terrorismo e lo abbiamo ottenuto“. Lo dice Giuseppe Conte, parlando fuori da Montecitorio, dopo la mediazione trovata sulla giustizia. Il M5s sarà compatto in aula? “Noi siamo una grande famiglia, esamineremo nei dettagli il testo e sono fiducioso che saremo compatti. Questi sono miglioramenti per tutte le vittime della mafia”, ha proseguito. Sui tempi della prescrizione per i processi di mafia “dalla Lega c’è stata una durissima opposizione”, ha aggiunto.

FONTI IV: “RIFORMA BONAFEDE NON C’È PIÙ”

Esulta Italia Viva come Matteo Salvini e Giulia Bongiorno. “Il match si è finalmente concluso, il M5S lo ha perso e la riforma Bonafede va meritatamente in soffitta. Il governo ha trovato un buon accordo”, il commento del partito di Matteo Renzi.

SALVINI E BONGIORNO: “NON ANDRANNO IN FUMO PROCESSI PER MAFIA, DROGA E VIOLENZA SESSUALE

Soddisfazione per la riforma della Giustizia: come chiesto dalla Lega, non rischieranno di andare in fumo i processi per mafia, traffico di droga e violenza sessuale. E ora avanti tutta con i referendum che completeranno il profondo cambiamento chiesto dai cittadini”, hanno dichiarato Matteo Salvini e Giulia Bongiorno.

LETTA: “PROCESSI PIÙ VELOCI E NESSUN RISCHIO DI IMPUNITÀ”

“Accelerare i processi, garantire strutture sufficienti per gli operatori di giustizia, evitare qualunque rischio di impunità. L’equilibrio trovato dal Governo Draghi rende la riforma della giustizia migliore. Lo avevamo chiesto e ci siamo spesi per l’accordo fino in fondo. Bene”, ha dichiarato il segretario del Pd, Enrico Letta.

 

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