Firenze: Artigianato e Palazzo, via a una nuova sfida

Parte la campagna «Giambologna e la Fata Morgana»

Laura Antonini

 

La Fonte della Fata Morgana sulle colline di Bagno a Ripoli è al centro della nuova campagna di mecenatismo aperta a tutti dell’edizione numero 26 di Artigianato e Palazzo in programma al Giardino Corsini dal 4 al 7 giugno con protagonisti cento testimoni del saper fare chiamati dagli ideatori Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani

«Dopo aver sostenuto la riapertura del Museo della Manifattura Ginori di Doccia e il restauro di capolavori d’arte russi — racconta Giorgiana Corsini — lanciamo la campagna “Giambologna e la Fata Morgana”. «La Fonte della Morgana — aggiunge Neri Torrigiani — è un complesso cinquecentesco, esempio particolarissimo di architettura da giardino, conosciuta anche come Casina delle Fate. Fu fatta costruire da Bernardo Vecchietti e per un lascito testamentario è ora di proprietà del Comune di Bagno a Ripoli. Al suo interno si trovava la statua della Fata Morgana di un giovanissimo Giambologna. Un’opera oggi assente perché parte di una collezione privata in Inghilterra».

La raccolta fondi punta a riprodurre artigianalmente ma con tecnologie avanzate un nuovo esemplare in resina dell’originale. Una statua che avrà la particolarità di essere unica. È solo il primo degli obiettivi degli organizzatori che vorrebbero trovare risorse per restaurare l’intero complesso della Fonte della Fata Morgana. «Ci piacerebbe in collaborazione con la soprintendenza e portati per mano dall’Opificio delle Pietre Dure, intervenire anche sulla conca marmorea che sta alla base della statua, sul pavimento in mosaico di sassi di fiume e sugli intonaci» ha aggiunto Giorgiana Corsini. A completamento della campagna verrà coinvolto, come lo scorso anno, un giovane artista contemporaneo. «Sarà Nicola Toffolini attraverso un percorso già iniziato con gli studenti del corso di scultura dell’Accademia di Belle Arti a coordinare il progetto che vedrà la realizzazione di dieci pezzi unici da esporre al Giardino Corsini». Le nuove opere contribuiranno alla raccolta dei fondi. Saranno anche presentate in un catalogo con introduzione di Antonio Natali e si punta a rieditare un altro elemento mancante della Fonte, il «mascherone» di Medusa. «Il nostro auspicio — conclude Torrigiani — è che una di queste realizzazioni, possa essere riprodotta nella grandezza originale e ricollocata all’interno dell’opera d’arte».

 

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