Figliuolo: «L’80% degli italiani vaccinati entro il 30 settembre»

 

I nuovi casi ieri sono stati 1.273, è il dato di contagio più basso dal 15 settembre. Le vittime sono 65

Adriana Logroscino

 

roma La campagna di vaccinazione corre al ritmo di tre milioni e mezzo di somministrazioni alla settimana. E il commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, si dà e insieme dà al Paese un obiettivo ancora più ambizioso: vaccinare l’80 per cento dei 54,3 milioni di italiani over 12 (quindi vaccinabili) entro il 30 settembre. Lo ha detto durante l’audizione in commissione Bilancio alla Camera.

Parallelamente a quella che sembra un’uscita graduale dalla fase di emergenza — ieri 1.273 nuovi casi, il dato di contagio più basso dal 15 settembre 2020, e 65 morti — si riaccendono però le polemiche tra l’ala aperturista e quella prudente dentro il governo. Almeno due i fronti: la semplificazione delle procedure di accesso all’Italia per i turisti e la riapertura delle discoteche, ultima attività ancora ferma per decreto. «Il ministero della Salute ha un atteggiamento troppo prudente e onestamente ingiustificato — attacca il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia —: anche da noi, come in Francia, la doppia vaccinazione deve valere come pass».

Le discoteche

Oggi i gestori dei locali da ballo ricevuti dal sottosegretario alla Salute Costa (FI)

Più sotto traccia le divergenze sulla riapertura delle discoteche. Oggi i rappresentanti dei gestori dei locali notturni porteranno a un incontro con il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa (FI), un protocollo: la proposta di regole per una riapertura delle discoteche immediata ma controllata. Ingresso consentito soltanto a tre categorie di persone: vaccinati, guariti o a chi possa esibire l’esito negativo di un tampone eseguito nelle ultime 36 ore. Per il resto il documento, redatto da quattro infettivologi-epidemiologi, prevede biglietti nominali e preferibilmente digitali, rilevazione della temperatura all’ingresso, mascherina obbligatoria per entrare e facoltativa all’interno. Ma mentre Costa organizza l’incontro («Hanno chiesto di essere ascoltati dal governo e il sottosegretario li riceve», minimizzano i suoi), e l’altro sottosegretario, Pierpaolo Sileri (M5S) gli dà man forte, gli uomini vicini a Roberto Speranza fanno sapere che il ministro, paladino del rigore, non sarebbe coinvolto. Se, nonostante questo, il faccia a faccia tra sindacato locali da ballo e governo sarà risolutivo, si vedrà. Gli operatori sono sul piede di guerra: si sentono ingiustamente penalizzati, tanto più perché l’ordinanza di Speranza autorizza in zona bianca le feste private. Stesse regole dei banchetti: nessun limite di invitati, ma green pass obbligatorio, come richiesto dalle Regioni. È comunque questione di tempo.

Figliuolo, durante l’audizione, ha anche parlato dell’ipotesi terza dose e del passaggio a una gestione ordinaria da parte delle Regioni. L’assessora lombarda Moratti ha però chiesto un incontro su questo per evitare il caos.

 

 

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