Neanche il tempo di annunciare le sue condizioni, che già sono iniziate le eccezioni. Sabato 19 febbraio Carlo Calenda, neo eletto segretario di Azione, dal palco del congresso del partito, ha proclamato: “Non dialoghiamo e non accettiamo il confronto con M5s e Fdi: è una scelta netta e definita” perché “il dialogo parte da valori comuni”. Una chiusura che ha anche sollevato qualche malumore nel fronte progressista (il dem Enrico Letta era presente ma non ha applaudito, il leader 5 stelle Giuseppe Conte non ha gradito), ma che a quanto pare è meno netta di quello che si pensava.
Solo ieri infatti, intervistato su Rai3 a Mezz’ora in più, lo stesso Calenda ha annunciato che Azione ha deciso di dare indicazione di voto alle prossime comunali per Genova per il sindaco uscente Marco Bucci. “Ci sono Comuni dove sosterremo sindaci di centrosinistra come a Verona o Padova e lo faremo con grande convinzione, ma ci sono Comuni dove ci sono bravi amministratori di destra, non di partito, come per esempio a Genova, con Marco Bucci, e lì una riflessione la stiamo facendo, io non posso mettere il nostro simbolo accanto a quello di Fratelli d’Italia, però merita una riflessione il fatto che Bucci è stato un bravissimo sindaco, ha avuto un problema come quello del crollo di ponte Morandi e l’ha risolto bene, e quindi lo si può sostenere con indicazioni di voto, ed è così che ci comporteremo”. E ancora: “La linea di condotta è quella della trasparenza, il nostro simbolo vicino a quello dei 5 stelle o di Fdi non ci sta, però siccome la politica è pragmatismo, ci sono casi in cui c’è un buon sindaco e allora questo prevale rispetto ad altre considerazioni”. Più semplicemente: la parola “mai” in politica è sempre difficile da rispettare, e questa legislatura ne è l’esempio per diversi partiti.
Tra i primi a commentare le parole di Calenda il ministro Pd del Lavoro Andrea Orlando: “Calenda dice né 5 Stelle né Meloni. Intima al Pd di rompere con i 5 Stelle. Annuncia che a Genova sosterrà Bucci. Con la Meloni. Ok. Non fa una grinza”. Ma pure Fratelli d’Italia non ha nascosto il fastidio per il cambio di posizione: “Siamo contenti che Calenda inviti a votare l’ottimo sindaco di Genova Marco Bucci“, ha scritto in una nota il capogruppo Fdi alla Camera Francesco Lollobrigida. “Dopo aver annunciato che non considera Fratelli d’Italia come un interlocutore, e nonostante non sia ancora chiaro chi glielo abbia chiesto, non possiamo non notare l’anomalia della sua scelta. Calenda infatti ha deciso di sostenere un sindaco che non è solo espressione dell’intero centrodestra, ma che fu eletto in ticket proprio con un vicesindaco di FdI. Un ruolo, quest’ultimo, incarnato prima da Stefano Balleari, oggi capogruppo in Regione, e ora dall’ottimo professor Massimo Nicolò. Informiamo Calenda che i risultati di Bucci sono indubbiamente frutto del suo lavoro, ma anche del leale, costante e determinante supporto della sua coalizione, della quale Fratelli d’Italia è e sarà ancora di più parte integrante”. Bucci dal canto suo si è limitato a ringraziare: “Mi fa piacere che la gente faccia riflessioni sui fatti concreti e non sulle parole e mi fa piacere che ci sia questo sentimento non solo a Genova ma anche a livello nazionale”, ha dichiarato oggi. Sull’eventualità che anche un’altra formazione centrista come Italia Viva possa seguirne l’esempio e se ci siano trattative in corso, il sindaco ha tagliato corto: “Io sono aperto e in trattativa con tutti, ditemi un nome e io sono in trattativa”. Si chiede il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: “Ma il Carlo Calenda che appoggia il sindaco di destra a Genova è lo stesso Calenda Carlo che dal palco del congresso di Azione pretendeva di disegnare la prossima coalizione di centro-sinistra a sua immagine e somiglianza?”. “A questo punto sarà chiaro a Letta – conclude – che del centrosinistra e di un’alternativa progressista a Calenda ‘non gliene pò fregà de meno’”.