Tutti contro Roberto Salvini, anche nel suo partito. Lui: strumentalizzazioni, vogliono la mia testa
G.Be.
Le frasi sulle «donne in vetrina da utilizzare per rilanciare il turismo termale in Toscana» costano al consigliere della Lega Roberto Salvini la sospensione dal gruppo in Regione. Una decisione presa all’unanimità dal Carroccio. «Salvini non parteciperà più alle riunioni del gruppo, siamo un partito serio» scandisce la capogruppo Elisa Montemagni, che nelle ore precedenti era sembrata su posizioni molto meno nette, quasi a voler giustificare Salvini, ricordando che la Lega è sempre stata per la legalizzazione della prostituzione. «Aspettavamo chiarimenti ma lui va avanti nelle sue posizioni, che sono diverse da quelle della Lega — dice ora Montemagni — Siccome non è la prima volta, la reiterazione comporta l’allontanamento». Salvini non ci sta: «Vogliono la mia testa» dice indispettito. Senza abbandonare la sua posizione e senza pronunciare le scuse che l’opposizione — e ora i colleghi di partito — si aspettano, prova a puntare indirettamente l’indice contro il commissario regionale della Lega, il deputato bergamasco Daniele Belotti: «Se da una parte politica capisco la strumentalizzazione di ciò che ho detto, non la capisco dalla mia parte» dice Salvini.
Il caso è nato per le parole di Salvini in commissione: «Se mezza Europa ci investe… Ce lo vogliamo togliere il prosciutto dagli occhi? In Austria, in Germania, in Francia, in Olanda troviamo le donne in vetrina. È turismo anche quello. Dove le sfruttano le terme?».
La prima ad attaccare era stata la consigliera Pd Monia Monni, pubblicando il video dell’intervento: «Queste cose mi fanno vomitare». Ieri su Salvini si è scatenata una vera e propria bufera politica, con durissime accuse e richieste di dimissioni da destra e da sinistra. «Pensiero aberrante» dice il governatore Enrico Rossi; il sindaco di Firenze Dario Nardella chiede le dimissioni dalla Regione: «Subito, grazie». La vice ministro dell’Economia Laura Castelli parla di «peggiore maschilismo», mentre la deputata Pd Rosa Maria Di Giorgi di «delirio». Il ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone si dice «allibita», mentre il consigliere regionale Pd Antonio Mazzeo usa l’ironia: «Ricapitolando: mentre a Firenze i leghisti vorrebbero consacrare la città al cuore immacolato di Maria, in Consiglio regionale un loro collega vorrebbe attrarre turisti mettendo le donne in vetrina…». «Salvini offende la dignità delle donne e anche degli uomini» dice il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. Anche il fronte del centrodestra non risparmia Roberto Salvini. «Chiedo scusa a tutte le donne, la Lega non è così» dice Elena Vizzotto, responsabile delle politiche femminili della Carroccio toscano. Il gruppo leghista in Palazzo Vecchio si dissocia «sconcertato», mentre il deputato e coordinatore regionale di Forza Italia Stefano Mugnai parla di «assist alla sinistra: certe affermazioni idiote sono un regalo ai nostri avversari».
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