Con gli occhi aperti cento anni senza Tozzi sfogliando la sua vita

Il 21 marzo nel Palazzo pubblico di Siena l’inaugurazione delle celebrazioni Un convegno, una mostra e un concorso per studenti nel vasto programma
di Maurizio Bologni Manca da un secolo. Così tanto, non sembra vero. Federigo Tozzi, tra i classici della letteratura italiana, vive in Siena come se non fosse mai andato via, quasi abitasse ancora con la sua Emma nel podere rosso di Castagneto. Sarà perché in questo secolo la memoria di Tozzi, nato a Siena nel 1883 e morto il 21 marzo del 1920, è stata tenuta accesa dall’amore degli eredi, di studiosi e senesi, anche dal cinema, con la pellicola che negli anni Novanta Francesca Archibugi intitolò al romanzo più bello: Con gli occhi chiusi. O sarà perché, più probabilmente, Federigo Tozzi « è moderno come lo fu Kafka » , dice Roberto Barzanti, presidente del Comitato Tozzi2020 e sindaco di Siena nel 1970 quando una leggendaria prolusione di Alberto Moravia celebrò i 50 anni dalla morte dello scrittore.
« Tozzi fu un grande innovatore. La critica da tempo lo considera insieme a Svevo e Pirandello uno degli autori che più hanno contribuito a decostruire l’architettura naturalista di stampo ottocentesco e ad avviare una narrativa che pone al centro la misteriosità degli atti, i moti oscuri dell’inconscio, le allucinazioni improvvise e rivelatrici dei personaggi », dice Barzanti, alla guida del Comitato che ha messo a punto il calendario degli eventi per celebrare a Siena il centenario della morte, anniversario impreziosito dalla pubblicazione nella Bur Rizzoli delle novelle dello scrittore, tra le sue opere più belle. Una mostra documentaria, un convegno internazionale, una lectio magistralis e concorsi dedicati agli studenti di scuole e università italiane, tra gli eventi di questo “anno tozziano”. Appuntamenti che «dovranno parlare a tutti, restituendo il fascino di un’opera narrativa di rara potenza » , ha detto il sindaco Luigi De Mossi presentando il cartellone.
L’inaugurazione sabato 21 marzo, a cento anni esatti dalla scomparsa dell’autore di Con gli occhi chiusi e
Tre croci, nella Sala del Mappamondo del Palazzo pubblico di Siena, prevede un dialogo tra il romanziere Antonio Moresco e il critico Romano Luperini, tra i massimi conoscitori dell’opera tozziana, sull’attualità della narrativa di Tozzi. Nel pomeriggio, al Teatro dei Rinnovati, la rappresentazione del dramma Adele
o le rose ( testo di Attilio Lolini dall’incompiuto romanzo di Tozzi, regia di Giuliano Lenzi). Tra gli appuntamenti durante l’anno, la mostra documentaria ” L’ombra della giovinezza. Immagini per Federigo Tozzi”, che vedrà esposte, insieme alle carte autografe e alle prime edizioni conservate nell’Archivio contemporaneo ” Alessandro Bonsanti” del Gabinetto Vieusseux di Firenze e presso l’archivio di famiglia curato da Silvia Tozzi, nipote dell’autore, anche opere di scultori e pittori a lui legati come Patrizio Fracassi e Lorenzo Viani. Ci saranno poi la lezione magistrale di Maria Antonietta Grignani ( 5 aprile); il convegno ” Federigo Tozzi cento anni dopo: l’interpretazione, le carte, le traduzioni” (3-5 novembre), organizzato dai due Atenei senesi e dal Comune; due cicli di conferenze; «passeggiate d’autore” alla scoperta dei luoghi descritti nelle opere, un reading autunnale di Alessandro Benvenuti, concerti, spettacoli e proiezioni. «Obiettivo — ribadisce Riccardo Castellana, professore all’università di Siena e responsabile scientifico del Comitato — riscoprire la forza dirompente di uno scrittore di respiro europeo non sempre capito e apprezzato dai lettori».
Firenze – la Repubblica firenze.repubblica.it