Biotestamento, Comuni nel caos ma da domani la legge è operativa.

gerardo adinolfi
Molti dicono di essere in attesa di istruzioni, chi dal governo chi dalla Regione. Firenze prepara la delibera.
Da domani la legge sul biotestamento potrà iniziare a produrre i suoi effetti. Ma per ora, tra i Comuni, regna il caos. Non tutte le amministrazioni toscane sono pronte ad accogliere le richieste dei cittadini che già nei prossimi giorni potrebbero presentarsi agli sportelli per consegnare la Dat, la disposizione anticipata di trattamento che dà la possibilità di scegliere in anticipo i trattamenti sanitari a cui acconsentire o no se ci dovesse trovare in uno stato di incapacità mentale. E i 30 che le hanno già accolte in questi anni dotandosi di registri simbolici aspettano di sapere da domani cosa dovrà cambiare nei loro regolamenti. Così tra i 276 Comuni toscani c’è chi ha già predisposto uno sportello ad hoc, chi invece attende istruzioni dal Ministero e chi dalla Regione, chi consiglia di prendere appuntamento e chi di attendere un’altra decina di giorni. « Se c’è una urgenza si può venire già da subito — consigliano dall’ufficio di stato civile di Arezzo — ma sarebbe meglio aspettare qualche giorno. Dobbiamo organizzarci meglio e speriamo in una circolare che ci dica cosa fare».
La Regione, dopo l’approvazione, si è subito mossa per inserire le Dat all’interno del fascicolo sanitario elettronico. L’intenzione è di creare un registro regionale delle Dat — un passo in più dato che la legge non obbliga le Regioni a farlo — che contenga tutte le disposizioni presentate ai Comuni, alle Asl e ai notai. La delibera è attesa entro febbraio. Però già da domani la legge sul fine vita entrerà ufficialmente in vigore e dispone che chiunque voglia presentare la propria Dat potrà farlo all’ufficio di stato civile del Comune di residenza, senza nessun costo di bollo o imposta. Oppure da un notaio e presso le strutture sanitarie. L’Anci a inizio febbraio inviterà tutti i Comuni a «mettere la massima attenzione su questa norma tanto attesa», spiega il presidente e sindaco di Prato Matteo Biffoni. A Pisa il Comune dovrà cambiare l’ufficio che accoglie le Dat: dal 2009 era l’Urp, ora il registro passa allo Stato civile. Aspettano il governo a Montelupo Fiorentino: chi si presenterà domani difficilmente riuscirà a consegnare la Dat: « Non siamo ancora strutturati — spiegano — aspettiamo delle comunicazioni che non sono mai arrivate » . E così anche a Siena: «Siamo in attesa della circolare per essere operativi — dicono i funzionari — non crediamo di essere pronti da domani » . Insomma, chi vuole può già provare ma un po’ ovunque nei vari comuni è meglio aspettare. A Firenze il registro del biotestamento esiste da tempo, ma ora la pagina web è in “corso di modifica causa recente aggiornamento della normativa di riferimento”. Da Palazzo Vecchio spiegano che da domani si potranno prendere appuntamenti sia all’anagrafe che al telefono per consegnare le Dat. Entro la prossima settimana arriverà in giunta una delibera sulla nuova organizzazione. Per ora top secret. Registro già attivo anche a Borgo San Lorenzo: « Continuiamo a prendere le dichiarazioni come già facciamo da tempo, siamo solo in attesa di capire se quelle consegnate in passato restano valide». A Bagno a Ripoli, invece, dal 2010 sono state consegnate 5 Dat. « Chi vuole può già venire — spiegano dal Comune — fermo restando che magari poi dovrebbe tornare una volta che saranno recepite le direttive della Regione » . Si dichiarano già pronti, invece, i sindaci di Massa Alessandro Volpi dove presto sarà approvata una delibera in giunta e la sindaca leghista di Cascina Susanna Ceccardi: «Finché il ministero non renderà disponibile il registro di stato civile non possiamo nemmeno acquistarlo, perché non sappiamo come è fatto. Ma da domani protocolleremo comunque le richieste » . Poi ci sono i notai, dove la Dat può essere presentata però pagando: «A Firenze esistono già 4.500 testamenti biologici consegnati tra il 2009 e il 2010 e promossi dall’associazione Liberi di decidere — spiega il presidente Stefano Stefani — a raccoglierli gratuitamente è stato il notaio Luigi Aricò » . Ora è in pensione, ma le Dat restano nel suo studio in piazza Strozzi, dal notaio Francesca Volkhart. «Sono sempre valide e non devono essere ripresentate — spiega — la novità è che ora vanno fatte per atto notarile e presentate al comune » . Cosa fare di quei 4.500 documenti? « Consiglio di lasciarli dal notaio e farne due copie — dice Stefani — una da portare all’ufficio pubblico di riferimento e l’altro da tenere nel portafoglio per le emergenze».
Fonte: La Repubblica:www.repubblica.it/