Venerdì Consiglio dei ministri sulla nomina
Il governatore più vicino alla conferma ma nel Pd la partita non è ancora chiusa
pIgnazio Visco vicino alla riconferma a governatore della Banca d’Italia, anche se la certezza ancora non c’èe ci sono trattative tra Palazzo Chigie Pd.I pros simi passi ufficiali: la lettera del premier Paolo Gentiloni ai vertici della Banca e, venerdì, il Consiglio dei ministri sulla nomina. pagina 12 pÈ quasi fatta. Ignazio Visco è a un passo dalla riconferma in Banca d’Italia anche se resta ancora un margine di incertezza. Ieri sera le quotazioni dell’attuale Governatore sono salite fino al 90%, segno di una ricandidatura che siè andata via via rafforzando nei giorni anche peri veti incrociati che si sono scaricati sulle altre opzioni sul tavolo ma la partita non è chiusa. Le trattative sono in corso e vedono Palazzo Chigi al centro di una mediazione complicata con Matteo Renzi da un lato mentre dall’altro c’è la ferma intenzione del Colle di dare un segno di continuitàe di difesa dell’autonomia dell’Istituto. Un passaggio formale sarà quello che sbloccherà una vicenda che si trascina da giorni.E si po trebbe chiudere già oggi o al massimo domani quando dalla presidenza del Consiglio partirà una lettera all’indirizzo di Palazzo Koch per attivare le procedure di convocazione del Consiglio Superiore di Bankitalia dove potrebbe esserci anche il nome del Governatore designato. Una procedura che precede il Consiglio dei ministri, che resta convocato per venerdì, ma la soluzione – appunto – potrebbe arrivare già nelle 24 ore prima della riunione. E anche questa tempistica potrebbe favorire la riconferma di Visco che in quelle ore sarà a Francoforte, dove partecipa al board della Bce. Un appuntamento cruciale che darà il via al percorso di graduale normalizzazione della politica monetaria con la riduzione del quantitative easing. E, dunque, chi scommette sull’attuale Governatore fa notare che sarebbe imbarazzante “sfiduciarlo” proprio durante la riunione alla Banca centrale europea. Insomma, se tutte le circostanze favoriscono Visco è vero però che da Palazzo Chigi usano ancora la prudenza. E non escludono un colpo di scena. Una prudenza che si riflette anche in ambienti del Quirinale dove prendono atto che la vicenda politica non siè del tutto consumata e quindi non è ancora arrivata al suo termine. Il timore del Colleè che con la riconferma si possa indebolire il Governo proprio sul finire della legislatura. Diversi sono stati i tentativi di trovare una mediazione su un’alternativa che a ieri non c’era: le candidature interne – Salvatore Rossi e Fabio Panetta – apparivano indebolite ma gli “spifferi” dei palazzi non escludono che possa spuntare anche un quarto nome. Quello che è certo è il paletto messo dal Colle: no a un papa straniero. Nel senso che la scelta deve essere di «continuità» e confermare l’indipendenza della Banca d’Italia che non può uscire «delegittimata» da un braccio di ferro tutto politico. E resta un forte elemento di preoccupazione su cosa potrebbe accadere nella Commissione d’inchiesta sulle banche. Si teme che dopo la nomina, si possano scaricare lì tutte le tensioni di questa vicenda e che quella possa diventare la sede per “vendette” politiche. Insomma, le code velenose della conferma di Visco si sentiranno in quella Commissione e fuori di lì visto che Renzi fa sapere di voler continuare a dare battaglia sulla mancata vigilanza della Banca d’Italia. Uno dei “nodi” è stata la presenza di Maria Elena Boschi al Cdm di venerdì: presenza confermata mentre rilancia la sfida Tv a Luigi Di Maio che pone le sue condizioni: che sia un confronto all’americana fatto in piazza davanti ai risparmiatori. «Di Maio ha paura di presentarsi davanti a milioni di telespettatori?» ha risposto la Boschi che invece ha raccolto l’invito di Bruno Vespa a ospitare il “duello”.
BANCA D’ITALIA E LA NOMINA DEL GOVERNATORE La procedura La nomina del governatore della Banca d’Italia è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia (composto dal Governatore e i tredici consiglieri nominati nelle Assemblee dei partecipanti presso le Sedi della Banca). Nessuna ratifica del parlamento, quindi La scadenza del 31 ottobre Il governatore resta in carica sei anni con la possibilità di un rinnovo per un secondo incarico. Il mandato di Ignazio Visco scade il 31 ottobre: l’attuale governatore ricopre la carica dal 1º novembre 2011 a seguito delle dimissioni di Mario Draghi divenuto presidente della Banca centrale europea. Il nuovo mandato Vincenzo Visco è a un passo dalla riconferma in Banca d’Italia anche se resta ancora un margine di incertezza. Ieri sera le quotazioni dell’attuale Governatore sono salite fino al 90%. Le trattative sono ancora in corso e vedono Palazzo Chigi al centro di una mediazione complicata con Matteo Renzi da un lato mentre dall’altro c’è la ferma intenzione del Colle di dare un segno di continuità e di difesa dell’autonomia dell’Istituto.
BANCA D’ITALIA E LA NOMINA DEL GOVERNATORE La procedura La nomina del governatore della Banca d’Italia è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia (composto dal Governatore e i tredici consiglieri nominati nelle Assemblee dei partecipanti presso le Sedi della Banca). Nessuna ratifica del parlamento, quindi La scadenza del 31 ottobre Il governatore resta in carica sei anni con la possibilità di un rinnovo per un secondo incarico. Il mandato di Ignazio Visco scade il 31 ottobre: l’attuale governatore ricopre la carica dal 1º novembre 2011 a seguito delle dimissioni di Mario Draghi divenuto presidente della Banca centrale europea. Il nuovo mandato Vincenzo Visco è a un passo dalla riconferma in Banca d’Italia anche se resta ancora un margine di incertezza. Ieri sera le quotazioni dell’attuale Governatore sono salite fino al 90%. Le trattative sono ancora in corso e vedono Palazzo Chigi al centro di una mediazione complicata con Matteo Renzi da un lato mentre dall’altro c’è la ferma intenzione del Colle di dare un segno di continuità e di difesa dell’autonomia dell’Istituto.
Il Sole 24 Ore – Lina Palmerini – 25/10/2017 pg. 1