Fondazione CR Firenze e Intesa danno prestiti e soldi a fondo perduto per rilanciare due settori piegati dalla crisi Covid
di Maurizio Bologni
L’imprenditore tira fuori tra i 10 mila e 50 mila euro e li mette nel capitale della propria azienda, la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze stanzia a fondo perduto il doppio di quella cifra (tra 20 mila e 100 mila euro), Banca Intesa Sanpaolo quintuplica l’erogazione dell’Ente con un prestito d’impatto a 10 anni, tasso d’interesse 0,4%, prima restituzione del 40% dopo cinque anni e il resto alla fine, senza garanzie. È il secondo bando da 18 milioni totali di ” Rinascimento Firenze”, rivolto alle piccole e mini imprese del turismo e della cultura e le loro filiere con non più di 10 milioni di fatturato di cui il 40% bruciato dal Covid nel 2020. Saranno sostenuti solo progetti con comprovate ricadute economiche e sociali (ad esempio la salvaguardia o lo sviluppo dell’occupazione). Il bando si apre il 15 dicembre e si chiude il primo febbraio. « È un’operazione di equity – ha spiegato il presidente della Fondazione Luigi Salvadori – L’Ente partecipa senza entrare nella governance dell’azienda, alla quale però chiede di intervenire con proprie risorse per dimostrare di essere sana e di credere nel proprio futuro».
La Fondazione ha stanziato tre milioni di euro che saranno erogati dal soggetto attuatore Associazione Oma ( Osservatorio dei mestieri d’arte) mentre Intesa Sanpaolo mette a disposizione un plafond di 15 milioni in questa che è stata definita operazione di ” economia sociale”. Più nel dettaglio, il bando si rivolge agli esercizi alberghieri e extra alberghieri con almeno 10 e non più di 50 dipendenti, attività di ristorazione turistica (con almeno 5 dipendenti) e attività legate a servizi di valorizzazione e promozione della cultura legate al turismo ( sempre con almeno 5 dipendenti) con sede operativa nella Città Metropolitana. Le risorse andranno a supportare progetti di continuità e di rilancio da attuarsi nell’arco massimo di 18 mesi. Le domande possono essere presentate in modalità online sul portale www. rinascimentofirenze. it. « Vogliamo contribuire alla ripartenza di un turismo di qualità, esclusi dal bando B& B, affittacamere e attività non gestite in forma d’impresa, incluse invece le residenze d’epoca e ristoratori nell’ambo di esercizi storici » , è stato spiegato nella video conferenza alla quale hanno partecipato anche Raffaele Ruggieri (Intesa), Maurizio Bigazzi ( Confindustria), Leonardo Bassilichi ( Camera di Commercio) e Bernabò Bocca (Federalberghi).
Intanto è stata prorogata al 18 dicembre la scadenza per partecipare al primo bando di ” Rinascimento Firenze”, riservato all’artigianato artistico, con plafond a fondo perduto della Fondazione di un milione di euro ( stesso meccanismo di compartecipazione dell’imprenditore e compartecipazione finanziaria di Intesa Sanpaolo). Finora 40 le pratiche in gestione. « Avrei voluto vedere la fila degli imprenditori per cercare di cogliere questa opportunità » , ha detto Bassilichi con tono severo verso la categoria. La fila non c’è stata. Segno brutto. Che sembra confermare quanto temuto: molti imprenditori non hanno spiccioli da impiegare, temono l’indebitamento anche a condizioni vantaggiosissime e hanno perso fiducia nel futuro e voglia di scommettere sulle aziende.
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