Quarantene e pochi professori stavolta scioperano i genitori

Alla Dino Compagni gli studenti restano a casa. «Inutile riaprire la scuola per 3 ore al giorno»

Giulio Gori Ivana Zuliani

 

Per protesta contro orari ridotti, mancanza di professori e supplenze, ieri i genitori di una seconda della media Dino Compagni di Firenze hanno deciso di «scioperare» e non mandare i figli in classe. «Abbiamo riaperto la scuola anche in anticipo rispetto al calendario regionale per poi non riuscire a tenerla aperta per più di tre ore al giorno per mancanza di professori» spiegano. «Con le scuole chiuse da marzo ci siamo concentrati sui banchi con le rotelle e non sulle nomine dei professori».

Dall’inizio dell’anno gli studenti vanno avanti con un orario quotidiano di poche ore «non hanno fatto né matematica né spagnolo». Le famiglie hanno così scelto di tenerli a casa (chi poteva organizzarsi): su 25 alunni 22 non si sono presentati all’appello e i professori non hanno potuto fare lezione. I ritardi delle nomine dei docenti a tempo determinato si aggiungono alle difficoltà di organizzazione causate dal Covid: nella scuola, su 24 classi, tre sono in quarantena (due stanno rientrando, ma una è stata appena messa in isolamento con i relativi docenti).

I genitori hanno scritto una lettera al Ministero dell’Istruzione, al provveditorato di Firenze, al Comune e alla Regione per chiedere che «vengano presi immediati provvedimenti affinché la scuola in generale, ma in particolare la nostra, possa riprendere a pieno regime garantendo l’istruzione che deve in quanto scuola pubblica». La loro, precisano, è una protesta contro il sistema scolastico non contro il comprensivo Compagni Carducci, che pure viene da una situazione complicata: la preside titolare l’anno scorso si è dimessa per malattia durante il lockdwon, la scuola ha avuto una reggenza di alcuni mesi, il primo settembre è stata nominata un’altra preside, ma pochi giorni dopo è entrata in maternità, così la scuola è tornata in reggenza.

«Tutto questo impedisce di fatto un’ organizzazione puntuale di come garantire la didattica anche e soprattutto in caso di assenze per quarantena di classi intere o di diversi professori. Tutto questo nonostante l’impegno, la volontà e lo sforzo che siamo certi ci abbiano messo e ci stiano mettendo tuttora i nostri professori», dicono i genitori. Anche all’elementare Carducci i genitori sono alle prese con orari provvisori , solo la mattina.

L’attuale preside reggente, Maria Centonze, conferma che il tempo pieno, completate le nomine, inizierà la settimana prossima. «I ritardi nelle nomine peraltro sono fisiologici. Non mandare i ragazzi a scuola, e solo perché il docente di matematica non è ancora stato assegnato, non solo è incomprensibile ma è anche ingeneroso nei confronti di una scuola che ha saputo gestire tre classi in quarantena, 60 studenti e 21 docenti, senza mai interrompere l’attività didattica. La riapertura delle scuole è assai complessa ed è necessaria la collaborazione di tutti, perché i ragazzi pur nel rispetto del protocollo anti Covid vivano la ripresa delle lezioni in un clima di fiducia, che è compito degli adulti ritrovare».

I ritardi nelle nomine dei supplenti, dovute a «tempi non comprimibili» come spiegato dal direttore dell’ufficio scolastico Roberto Curtolo, hanno costretto gli istituti scolastici, a orari ridotti, con conseguenze anche sui servizi scolastici.

A queste difficoltà organizzative si aggiungono quelle dovute alla quarantena. Cresce il numero delle classi messe in isolamento in Toscana per casi di positività al Covid. Questo il bollettino di ieri: una all’Istituto superiore Majorana di Capannori, una al comprensivo di Montecarlo, una al comprensivo di Coreglia Antelminelli, una all’istituto nautico di Viareggio. La situazione più critica è a Pontedera dove sono in quarantena nove classi in quattro scuole: quattro al liceo Montale, tre alla media Gandhi, una al liceo 25 Aprile, una al classico. Slitta la riapertura della materna e di una classe dell’elementare di Comeana.

 

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