Alberghi, vigneti e aeroporti In Italia affari e riconoscimenti

business nel nostro Paese

di Riccardo Bruno

Il russo Alisher Usmanov, patrimonio stimato nel 2021 di 15,3 miliardi di dollari, da quasi trent’anni è letteralmente di casa in Costa Smeralda. La casa, Villa di Romazzino, l’ha comprata per una trentina di milioni da Antonio Merloni e il Comune di Arzachena gli ha conferito la cittadinanza onoraria per «l’impatto economico per il territorio e la promozione dell’immagine derivanti dalla sua presenza». Lui ha ricambiato in tanti modi, anche donando mezzo milione alla Regione Sardegna per combattere il Covid.

Non c’è dubbio che ai russi piace l’Italia. Amore per i panorami e fiuto per gli affari: dal settore alberghiero alla produzione di vini, e persino nel business degli aeroporti. In una mappa ricca e articolata, in genere i primi che si citano sono i fratelli ceceni Musa e Mavlit Bazhaev, amici di Putin, che nel 2014 hanno acquisito il Forte Village, resort di lusso a Santa Margherita di Pula. Sardegna ma anche Toscana (in particolare Versilia e Maremma), e il Nordest tra le zone predilette. German Khan, magnate sessantenne originario di Kiev, dalla sua villa Cacciarella, costruita da Carlo Feltrinelli, domina l’isola del Giglio. All’Argentario ha una residenza anche Arkadij Rotenberg, titolare della più grande società russa che costruisce gasdotti, nonché compagno di Putin negli allenamenti di judo. Sul lago di Garda lo storico Grand Hotel Villa Feltrinelli, che fu residenza di Mussolini, è passato alla società che fa capo a Viktor Vekselberg, attività nell’energia e nelle telecomunicazioni, e proprietario di ben quindici uova Fabergé. Konstantin Nikolaev, imprenditore nelle ferrovie, ha invece acquisito un’azienda vinicola a Bolgheri, Victor Kharitonin, socio di Abramovich nel settore farmaceutico, ha preferito i vini della Franciacorta, e Vasily Dragan, il re russo degli spumanti, ha scelto le colline del Prosecco.

Un va e vieni continuo tra Russia e Italia. Forse anche per questo Roman Trotsenko, che già controlla una dozzina di aeroporti in Patria, ha assunto la maggioranza dello scalo di Grosseto. «Amante dell’Italia» l’ha definito il nostro ambasciatore a Mosca, nominandolo «Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia».

 

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