Libertà di stampa, Cacciari: “In Italia l’informazione è omologata sulle posizioni del governo”

“E con la guerra in Ucraina “ora si rischia peggio”

ROMA – “Non so bene con quali parametri si giudichi la libertà di stampa perché obiettivamente credo che nessun giornale o giornalista sia stato costretto manu militari a dire delle cose piuttosto che delle altre. Ma se uno dei criteri è la differenza e il dibattito all’interno della stampa, allora questo in Italia sta sparendo. Ormai stampa e TV sono totalmente appiattiti sulle posizioni sostanzialmente del governo”. Il filosofo Massimo Cacciari lo spiega in Senato, a margine della presentazione di ‘Covid-19 un’epidemia da decodificare. Tra realtà e disinformazione’, libro scritto dal professor Mariano Bizzarri, rispondendo ad una domanda dell’Agenzia Dire sulla libertà di stampa in Italia, scesa quest’anno di 17 posizioni rispetto al 2021.

“Credo che questo avvenga per meccanismi interni, di autocensura, non perché c’è stato un diktat da qualche parte”, ragiona Cacciari. Quindi “responsabilità totale della stampa se si è asservita al governo”, e con la guerra in Ucraina “ora si rischia peggio. L’informazione dei grandi mezzi di comunicazione è totalmente omologata e schierata sulle posizioni della Nato, atlantiche, senza sì e senza ma. Può darsi anche che abbiano ragione- conclude il filosofo- ma credo che ci sarebbe da discutere con più calma e in profondità”.

LEGGI ANCHE: Ucraina, Cacciari: “Economia di guerra inasprirà politiche più del covid”

 

 

https://www.dire.it/