Agricoltura, la siccità “costa” 428 milioni.

Il 2017 è stato un anno orribile ma cresce la percentuale dei “contadini” under 40. E le donne guidano metà delle imprese
Maurizio Bologni
Per l’agricoltura è stato un anno orribile, segnato dalla siccità, che ha spinto indietro del 9,6% rispetto all’anno prima il valore della produzione arretrato a 2.350 milioni di euro ( con una perdita secca di 250 milioni sull’anno prima). Tra le rare note liete del 2017 nei campi coltivati, c’è l’ascesa di giovani e donne: la percentuale dei titolari di imprese under 40 è salita al 16,5%, mentre quasi la metà delle imprese autonome, il 40%, è oggi guidato da “contadine” (in generale però l’occupazione in agricoltura è in lieve calo). Sono, questi, due dati di sintesi che emergono dagli Stati Generali dell’agricoltura di Coldiretti Toscana, che si sono svolti ieri alla presenza dell’assessore regionale di settore Marco Remaschi.
Nessuno, in agricoltura, si dimenticherà il 2017. Anno « drammatico », come dice Coldiretti Toscana, causa una siccità che ha provocato 428 milioni di danni, secondo le stime della Regione. Seminativi, ortofrutta, miele ma anche vino ed olio, le produzioni più colpite. Il settore che porta il segno positivo è invece quello floro-vivaistico che, sebbene stabile nelle produzioni, ha visto un forte rialzo dell’attività commerciale con un + 10% ( il floro- vivaismo vale complessivamente il 30% dell’agricoltura toscana con 760 milioni di euro). Altro settore che segna un +8% nel 2017 è l’agriturismo cresciuto in termini di imprese e di ricettività, confermandosi leader nazionale con 4.530 strutture, un quarto di quelle presenti a livello nazionale. Un discorso a parte merita il settore vitivinicolo: sebbene abbia subito una perdita nelle uve raccolte del 36%, il valore della produzione è sceso solo del 12% perché le quotazioni del vino hanno subito rialzi significativi per le diverse denominazione dal 20% fino anche al 40%, con una grande richiesta di export che sale di 5 punti percentuali.
«In quest’annata drammatica, segnali di nuove opportunità vengono dalle norme introdotte sulla origine obbligatoria in etichetta per latte e derivati, per la pasta e presto per il pomodoro – dice Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – Restano però aperte altre questioni, come l’insostenibile situazione dei danni arrecati dalla fauna selvatica e dai predatori » . Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana, ricorda come l’agricoltura non abbia ancora imboccato con decisione la strada delle ripresa ma mette l’accento su alcune buone performance. «Sul piano strettamente economico – dice – il valore aggiunto a valle della filiera diviene straordinario, se si pensa al solo valore di esportazioni come quella vinicola con cui si superano i 900 milioni di euro, e che l’export regionale presenta una significativa quota agro- alimenatare di oltre 2.000 milioni di euro, pari al 23% del totale delle esportazioni regionali ».
Nel 2018 Coldiretti espanderà il progetto Campagna Amica, la rete di vendita diretta che in Toscana ha toccato il tetto dei 390.000 acquisti da parte dei cittadini, presso i 75 mercati presenti sul territorio regionale. In pratica un toscano su dieci ha fatto almeno una volta la spesa nei mercati targati Coldiretti che sviluppano un giro di affari 11milioni e 700mila euro. « Buone notizie per il settore agricolo – spiega inoltre l’associazione – arrivano dalla manovra di bilancio 2018, che procede nell’iter parlamentare, con lo storico via libera allo street food contadino dal campo alla tavola e le altre importanti misure come la conferma per la decontribuzione per giovani agricoltori, l’introduzione del “ bonus verde” e la sterilizzazione delle aliquote Iva».
Fonte: La Repubblica, www.repubblica.it/