Aggiornamento dati statistici

DEDUZIONI DALLE STATISTICHE SUL CORONAVIRUS IL CASO ITALIA? #4

Premesso che i numeri forniti possono essere non veritieri e/o incompleti, ecco alcune costatazioni e relative ipotesi deduttive. Il quadro evidenzia delle incongruenze, a cui speriamo qualcuno possa dare una risposta.

Alle ore 11 del giorno 14 Marzo 2020 secondo Coronavirus Global Cases (CSSE & Johns Hopkins Univ) apprendiamo che i casi di contagio nel mondo sono circa 145.000. Di questi circa 81.000 cinesi e 18.000 italiani, ovvero il 70% dei contagi totali. I morti sono 3.000 in Cina e 1200 in Italia su un totale di 5.400. Venendo all’Europa osserviamo Francia, Spagna e Germania a cui aggiungiamo il Giappone che, come l’Italia, ha un’alta popolazione di anziani.

Francia 3600 contagi, 12 ricoverati, 79 morti
Spagna 5200 contagi, 193 ricoverati, 133 morti
Germania 3600 contagi, 46 ricoverati, 46 morti
Giappone 725 contagi, 118 ricoverati, 12 morti
Cercando un paese più possibile omogeneo all’Italia – rispetto all’Iran – sia per dimensioni, che per temperature e abitudini, prendiamo in esame la Corea del Sud

La Corea del Sud ha quasi 8.000 casi con 510 ricoverati e 72 morti. L’Italia, lo ripetiamo ha 18.000 contagiati, 1400 ricoverati e 1200 morti.

Si dice anche che molti paesi, non facendo i tamponi e, magari, non dichiarando i morti da coronavirus possono aver occultato una parte del contagio specifico. Mettiamo che così sia avvenuto in Europa e che i risultati si vedranno a breve, il confronto con la Corea, per analogia e con il Giappone, per contrasto, ci pone invece alcuni interrogativi.

Perché la Corea che ha così tanti casi, ha minor ricoverati e così pochi decessi?
Come mai il Giappone, pur avendo – con l’Italia – la popolazione più vecchia del mondo ha così pochi contagi e altrettanto pochi decessi?
Abitudini di vita diversi? Pochi abbracci e baci? Molte mascherine indossate correntemente? Sicuramente questi elementi hanno un peso ma Seoul è una città che ha una grande promiscuità di persone. Il dubbio che sorge e con esso la domanda: non è che forse siamo diventati una nazione di immunodepressi? Non è che il ginseng e l’aglio, che i coreani consumano ad alti dosaggi – così come la loro fitoterapia – possano essere fattori che contribuiscono a costruire nel tempo migliori difese immunitarie?
Leggiamo un intervento allarmante di Ilaria Capua su Fanpage.it che titola “Coronavirus, aver preso troppi antibiotici potrebbe spiegare perché in Italia si muore di più”.
Le mie – non essendo medico – sono solo costatazioni e, a seguire, caute deduzioni, per le quali spero di ricevere una spiegazione se non una confutazione.

 

 

Riceviamo e pubblichiamo