Vigni-Valentini, un duello La guerra che lacera il Pd.

di ORLANDO PACCHIANI

Secondo buona parte dei dirigenti dell’Unione comunale del Pd, i margini per disegnare una candidatura alternativa a quella di Bruno Valentini sono ancora ampi. Secondo il sindaco e chi lo sostiene la situazione è completamente rovesciata ed è sempre più difficile individuare altri percorsi che non lo vedano ancora in corsa per Palazzo pubblico. UNA CONTRAPPOSIZIONE che sta snervando un partito evidentemente preso da tutt’altro che dalla campagna elettorale per le politiche, al netto delle iniziative accompagnate comunque da una buona partecipazione con i candidati al Parlamento e con il ministro Martina. Comunque vada, l’idea di decidere «entro gennaio» per non influenzare la preparazione al voto nazionale è andata a farsi benedire. Non a caso la cena con il ministro Lotti, nata come ipotesi di incontro di finanziamento e poi allargata su invito (ma non aperta a tutto il partito), si è prestata soprattutto a letture in chiave amministrative. E non è un caso che tra i temi sul tavolo ci sia anche la possibilità di un rinvio della partita a dopo il 4 marzo per non turbare ulteriormente la campagna elettorale, in alternativa a un’accelerazione nei prossimi giorni con Vigni chiamato a presentare la sua proposta in risposta alle reiterate dichiarazioni di disponibilità a ricandidarsi del sindaco. Il quale, peraltro, continua a cercare di allargare la base di consenso. Nella giornata di ieri è spuntata e tramontata l’ipotesi di inserire Alessandro Masi in giunta, nel ruolo di vicesindaco. L’ex segretario cittadino, reduce dal corposo lavoro per fornire una cornice programmatica e di riferimento ai candidati del centrosinistra nei collegi senesi, è espressione della sinistra interna, quindi della maggioranza a sostegno di Vigni. Da lui è arrivato un diniego basato su motivi professionali prima di ogni altra considerazione, ma il tentativo di Valentini ha comunque smosso molto le acque. DOPO il ‘no’ del partito a fornire il nome richiesto dal sindaco, l’inserimento di un esponente della sinistra avrebbe l’effetto di incrinare la maggioranza che si regge sulle componenti legate a Vigni e Scaramelli oltre, appunto, agli orlandiani. In realtà i tempi stanno stringendo sempre di più e con un mandato amministrativo ormai agli sgoccioli appare chiaro che ogni operazione di completamento della giunta avrebbe una lettura legata prima di tutto alla prossima campagna elettorale. UN APPUNTAMENTO che Valentini è convinto di poter condurre ancora da protagonista, a differenza del suo segretario comunale. E una soluzione che non sia conflittuale, a questo punto, appare sempre più lontana.

 

Fonte: La Nazione Siena, www.lanazione.it/siena

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