“Valerio Adami – Immagine e pensiero”

Dep Art Gallery presenta
“Valerio Adami – Immagine e pensiero”
Milano, fino al 14 aprile  

“Perché è proprio un modo di parlare, in fondo, disegnare”.

Valerio Adami (Bologna, 1935) racconta il suo legame con la pittura, profondo, necessario e consolidato in oltre sessant’anni di carriera. Attraverso la voce dell’artista si scopre la sua vocazione per il disegno, elemento imprescindibile delle sue opere, in cui marcate linee nere delimitano figure e paesaggi; la passione per la musica, che si carica di un valore affettivo al punto da divenire un vero e proprio ricordo d’infanzia; per il viaggio, che diviene esperienza e fonte d’ispirazione, fino a imprimersi sul foglio e sulla tela.

Adami ci accompagna nel suo atelier attraversando i legami che ha stretto lungo tutto il corso della sua vita, tra i grandi personaggi che ha conosciuto e che ha ritratto. L’intervista è stata realizzata in occasione della mostra “Valerio Adami. Immagine e pensiero“, a cura di Gianluca Ranzi, aperta al pubblico fino al 14 aprile 2022.

Attraverso 28 opere scelte fra tele recenti di grande formato e opere degli anni ’70, la personale documenta la vitalità della ricerca visiva di un protagonista dell’arte italiana ed europea. La mostra include una selezione di opere tra viaggi, ritratti, miti greci, scene private, rappresentative di diversi momenti della ricerca di Valerio Adami, attivo già dalla fine degli anni Cinquanta nell’ambito di quella vasta tendenza artistica denominata Nuova Figurazione.

La vicenda internazionale di quegli anni si ritrova nelle esperienze di Adami stesso, oggi residente tra Parigi, sua città d’elezione, e il Lago Maggiore. Diplomato all’Accademia di Brera nel 1955 e poi in viaggio attraverso l’Europa, gli Stati Uniti, l’America Latina e l’India, Adami unisce a questi stimoli la fascinazione per la pittura di Oskar Kokoschka e di Francis Bacon, del Surrealismo e di Giorgio De Chirico, attingendo all’ondata pop inglese e americana e sviluppando presto una sua originale figurazione sintetica e frammentata, giocata su campiture piatte, definite attraverso un segno-disegno tagliente.

Così Adami “ritaglia” netti contorni neri senza chiaroscuro e, come un montatore cinematografico, inserisce nell’opera parole e sigle. Contorni che delineano un “viaggio nel disegno”, secondo le parole del filosofo Jacques Derrida, che è testimonianza dell’immaginazione dell’artista: il titolo della mostra Immagine e pensiero, fa quindi riferimento alla contaminazione tra processi mentali e dell’inconscio, con immagini di vita quotidiana prese dalla cultura alta e bassa, attraverso procedimenti fotografici e filmici.

Ad accompagnare la mostra, un catalogo in tre lingue (italiano, francese e inglese), contenente il testo critico di Gianluca Ranzi, un’ampia selezione di opere. Nella pubblicazione è stata posta un’attenzione particolare nella compilazione degli apparati, aggiornando l’elenco delle mostre personali e le opere presenti nelle collezioni pubbliche in Italia e all’estero. Il catalogo è presentato in occasione di Miart 2022.

 

 

 

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