Attraverso 28 opere scelte fra tele recenti di grande formato e opere degli anni ’70, la personale documenta la vitalità della ricerca visiva di un protagonista dell’arte italiana ed europea. La mostra include una selezione di opere tra viaggi, ritratti, miti greci, scene private, rappresentative di diversi momenti della ricerca di Valerio Adami, attivo già dalla fine degli anni Cinquanta nell’ambito di quella vasta tendenza artistica denominata Nuova Figurazione.
La vicenda internazionale di quegli anni si ritrova nelle esperienze di Adami stesso, oggi residente tra Parigi, sua città d’elezione, e il Lago Maggiore. Diplomato all’Accademia di Brera nel 1955 e poi in viaggio attraverso l’Europa, gli Stati Uniti, l’America Latina e l’India, Adami unisce a questi stimoli la fascinazione per la pittura di Oskar Kokoschka e di Francis Bacon, del Surrealismo e di Giorgio De Chirico, attingendo all’ondata pop inglese e americana e sviluppando presto una sua originale figurazione sintetica e frammentata, giocata su campiture piatte, definite attraverso un segno-disegno tagliente.
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