Valentini indagato (da ex).

Nel mirino dei pm opere realizzate quando era sindaco di Monteriggioni.

Tre opere considerate sospette hanno portato all’avviso di garanzia al sindaco di Siena Bruno Valentini. Il Corpo Forestale e i finanzieri ieri mattina gli hanno notificato una convocazione in Procura: sarà interrogato dal sostituto Antonio Nastasi perché nel 2010, quando era sindaco di Monteriggioni, avrebbe commesso i reati di falso in atto pubblico e omessa denuncia all’autorità giudiziaria. Avrebbe taciuto particolari importanti sulla vicenda relativa alla costruzione di un albergo a Pian di Casone (cantiere mai finito), nella costruzione di un complesso residenziale in zona Tognazza e nella edificazione di alcuni distributori di benzina. Nell’inchiesta, che si basa anche su intercettazioni, ci sono altri quattro indagati: l’ex assessore Adriano Chiantini e alcuni dipendenti dell’ufficio tecnico. La Procura sospetta l’esecuzione dei lavori in assenza o in difformità di autorizzazioni: per gli inquirenti, sarebbero stati modificati alcuni atti relativi ai titoli edilizi. Valentini, ieri pomeriggio, ha convocato i giornalisti e si è limitato a leggere una nota: «Dichiaro la mia totale estraneità alla commissione di qualsivoglia condotta penalmente perseguibile — afferma — Mi dichiaro fiducioso nel lavoro della magistratura e sono certo di poter dimostrare la mia estraneità rispondendo quanto prima alla Procura». Il Pd si è schierato con Valentini, la Lega invece ne chiede le dimissioni.
Ma a Monteriggioni non c’è solo questa inchiesta. Ieri mattina i carabinieri, coordinati dai pm Aldo Natalini e Nicola Marini, si sono presentati in Comune nel quadro di una seconda indagine e hanno sequestrato documentazione negli uffici: in particolare si sono cercati atti relativi al regolamento urbanistico approvato dal Consiglio comunale nell’aprile 2014. Secondo gli inquirenti, sarebbe «ricostruito» grazie alla complicità di alcuni tecnici: non ci sono indagati, anche se gli investigatori si sono presentati nell’abitazione di un dipendente e in quella dell’ex assessore all’urbanistica Adriano Chiantini, oltre che negli uffici Mps dove lavora.
Dal Comune hanno fatto sapere che «a seguito delle acquisizioni disposte dalla Procura, l’attuale amministrazione, nel ribadire la propria estraneità ai fatti, ha fornito la massima collaborazione mettendosi a disposizione dell’autorità giudiziaria e confermando piena fiducia nella magistratura».
Una terza inchiesta, che coinvolge sempre il Comune di Monteriggioni, riguarda il caso relativo alla Tenuta Uopini srl: Ieri mattina i carabinieri e i vigili urbani, coordinati dal pm Aldo Natalini, hanno notificato sette avvisi di garanzia, tra cui uno al titolare dell’azienda Graziano Bari ma anche all’ex assessore comunale Adriano Chiantini per una vicenda relativa al 2008 che riguarda una presunta lottizzazione abusiva in un’area che sarebbe sottoposta a vincolo paesaggistico.
Sotto la lente di ingrandimento è finita anche un’altra vicenda relativa alla zona di Uopini: si tratta delle opere di urbanizzazione del marzo scorso che non risultano ancora essere state finite. Il sospetto è che in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, sempre a Monteriggioni, dovrebbero sorgere dei fabbricati che sul progetto risultano «interrati» e che in realtà — per gli inquirenti — sarebbero fuori terra e adibiti a cantine (o garage). Sotto inchiesta è finito anche l’architetto Claudio Pieri, indagato perché in aprile, come impiegato del Comune, avrebbe dato un parere tecnico nell’iter finito sotto la lente di ingrandimento della Procura.
Simone Innocenti
(ha collaborato Aldo Tani)