Va in scena lo strapaese

di Pierluigi Piccini

Proviamo a spigolare un po’ nella politica senese dopo le dimissioni dell’assessora Pugliese. In molti si domandano cosa farà adesso Marzucchi, visto che la responsabile alla cultura apparteneva al suo raggruppamento politico. O, meglio, era stata da lui indicata. Per rispondere a questo interrogativo, che sta impegnando le notti di molti senesi, la chiave potrebbe essere proprio la lettera di dimissioni che l’assessore ha inviato a De Mossi. La frase è questa: “Purtroppo con il tempo la suddetta coalizione  ‘civica’ si è andata a snaturare avvicinandosi sempre più ai partiti di centro destra, perdendo la sua vocazione originaria”. Passaggio sicuramente pensato e meditato a lungo. Le parole chiave sono due: “civica” e “centro destra” ci dicono che la scrivente si sente civica e non di centro destra, anche se è stata “costretta” a conviverci per anni. Queste due parole sono rivelatrici di quello che farà Marzucchi non da subito, vedendo prima i movimenti politici dei vari schieramenti cittadini. Per ora si è precipitato a rassicurare De Mossi sulla sua fedeltà. E l’esperienza, avendo egli fatto parte di coalizioni anche apparentemente alternative in tutti questi anni, non gli manca. Si potrebbe aprire un fronte civico, così come la frase “sempre più di centro destra” potrebbe far pensare ad un possibile ingresso in Siena Riformista con partiti spostati più a sinistra, come Italia Viva, Piú Europa, Azione e i Radicali. È chiaro che Marzucchi non andrebbe da solo: sarebbe accompagnato dalla stessa Pugliese. Le due opzioni si equivarrebbero. Secondo questa logica, considerando che il centro destra attualmente governa la città, potrebbe esserci un ritorno alle origini. Problemi: le liste civiche hanno detto di no ai partiti in modo tassativo, spiegando che un loro coinvolgimento snaturerebbe il civismo di cui sono portatrici. Quindi non resterebbe che la strada del civismo senza partiti o Siena Riformista: tertium non datur. Prendiamo tutte e due le possibilità: questi schieramenti dovrebbero arrivare o primi, o secondi al probabile ballottaggio, visto che è difficile pensare ad una vittoria al primo turno da parte di uno qualsiasi dei contendenti. Se ciò non avvenisse, il loro candidato a sindaco sarebbe costretto a coalizzarsi con la prima o la seconda arrivata. Comunque Marzucchi ne uscirebbe appagato, ma il suo candidato sicuramente meno, perché non è importante vincere, ma esserci.

P.S. Un tertium ci potrebbe essere, ma di difficile realizzazione il Pd. Difficile per le scelte di Marzucchi nel 2018 e perché accontenterebbe solo una parte di quel partito, i ceccuziani.

(9-continua)