Una minaccia gravissima.

 
Addio ricalcolo delle pensioni d’oro col metodo contributivo per ragioni di “equità”, ossia applicando ai nonni le regole dei nipoti. Come spiega Valentina Conte, Lega e Cinque Stelle hanno deciso di colpire gli assegni da 4 mila euro netti in su – 80 mila euro lordi all’anno – con un taglio duro e puro tra il 10 e il 20%, proporzionale all’anticipo del pensionamento rispetto a una nuova età, fissata ora dal governo del cambiamento.
Il governo sarà pure del cambiamento, ma la propaganda resta sempre uguale a se stessa. “Per i contenuti, la solita e quindi inutile solfa pubblicitaria, vista e rivista”, scrive Filippo Ceccarelli. Il presidente del Consiglio ha infatti pubblicato su Facebook un video che ricorda molto quelli che erano soliti diffondere i predecessori Berlusconi e Renzi, ma le sue parole rassicuranti non sono bastate a mettere ordine nella babele di dichiarazioni rilasciate in vista della prossima legge di bilancio. Dei 7,5 miliardi di debiti previdenziali mai pagati che insieme a 11 miliardi di Iva evasa non potranno entrare nella “pace fiscale” ci parla Gabriella Colarusso, spiegando come tra Lega e 5 Stelle la tensione sia ancora altissima.
Non meno incandescente la situazione tra Usa e Turchia dopo che Erdogan ha pubblicato sul New York Times il suo ultimatum a Trump: rinunciare ai dazi e alle altre sanzioni, o il paese potrebbe uscire dalla Nato. “La minaccia è gravissima”, commenta Federico Rampini. Dal pastore in carcere ai missili S400, i nodi tra Turchia e Stati Uniti sono tuttavia tantissimi, e ce ne parla Marco Ansaldo. “Lo stesso Sultano ha elencato i ‘disaccordi’: la richiesta, mai soddisfatta, di estradare Fethullah Gulen; e il sostegno Usa alle milizie curdo siriane del Pyd e Ypg, gruppi armati considerati terroristi in Turchia. C’è poi la vicenda clamorosa dell’acquisto dei missili S-400 dalla Russia antagonista dell’Alleanza atlantica. Per non parlare degli innumerevoli casi che nel corso degli ultimi anni hanno contrapposto Ankara a molti Paesi occidentali”.

 

Fonte: La Repubblica, www.repubblica.it/