Sul Convegno dei “Civici”

 

In molti mi hanno chiesto come è stato il convegno di ieri organizzato dal c.d. Terzo Polo Civico.
Inizierò dall’aria che si respirava. E devo dire che ho sentito una buona energia e un clima positivo. Ho incontrato tante persone – alcune che non vedevo da tempo – con storie diverse che però erano curiose e dopo gli interventi – tutti di livello altissimo – molto entusiaste. È chiaro che vi è la consapevolezza – agli organizzatori e alle organizzatrici – di appartenere a storie, percorsi diversi. Ma c’è in loro la sensazione che si può stare insieme per costruire una Siena nuova e partecipata. Ecco se devo portarmi a casa un messaggio, un concetto di quello che le relazioni hanno detto è “partecipazione”. La partecipazione ritorna a farci sentire cittadini e cittadine attivi e non passivi. Ma la partecipazione va allenata duramente. Far partecipare i cittadini che si sono allontanati dalla “res publica” non è semplice. Bisogna evitare di ritornare al linguaggio e ai modi della “politica” tradizionale. Se qualsiasi forza civica inizia a discutere e quindi ad andare sul terreno della politica tradizionale, rischia di perdere e di allontanare qualsiasi energia nuova. Invece portare la vecchia politica sul terreno della partecipazione significa molto probabilmente vincere e sicuramente aiutare anche – direttamente o indirettamente – i partiti a liberarsi di personaggi vecchi che continuano con trasversalismi vari a tenerli bloccati.
Il Convegno è solo l’inizio ma è chiaro che fino ad ora le forze civiche hanno fatto un buon lavoro. Ora inizia la parte più complicata: evitare le tagliole e i retaggi della vecchia politica. Bisogna invece rompere e culturalmente cambiare ritmo. Le possibilità credo ci siano. Ma bisogna guardare al futuro.

 

Fiorino Iantorno