Siena e Pisa, sei candidati rettori accendono la sfida sui canali social

C’è chi raccoglie spunti su Google Meet, un altro è disponibile in Team. A Siena corre una donna, mai successo in otto secoli
di Valeria Strambi
Cambio al vertice nelle Università di Pisa e Siena. A fine ottobre scade il mandato dei rettori Paolo Mancarella e Francesco Frati ed è iniziata la corsa per conquistare la guida dei due atenei. I nuovi eletti resteranno in carica sei anni e il voto si terrà tra giugno e luglio, anche se non è escluso che Pisa si spinga fino a settembre.
La sfida è già entrata nel vivo. A Siena, per la prima volta in quasi otto secoli di storia dell’ateneo, è in lizza una donna: Sonia Carmignani, professoressa di Diritto agrario. Negli anni ha ricoperto vari incarichi istituzionali: prorettrice, delegata alla didattica, all’accoglienza di studenti disabili, al Santa Chiara Lab. Inclusione, innovazione e difesa delle pari opportunità le sue parole d’ordine. « Vedo nella condivisione un valore imprescindibile per una gestione dell’Università efficace ed efficiente» ha scritto nella lettera inviata alla comunità accademica e pubblicata sul sito https://soniacarmignani. it, dove si invitano tutti a lasciare proposte. Aperto al confronto anche lo sfidante Roberto Di Pietra, professore di Economia aziendale che ha organizzato tre Focus group su Google Meet per raccogliere spunti su “La didattica del dopo pandemia”, “La ricerca e la terza missione” e “Il governo dell’ateneo”. «Dobbiamo ri-parlare di futuro e immaginare ora come dovrà essere l’Università di Siena nel 2030. Un luogo di ricerca, didattica, impegno civile, un ateneo più grande per quantità e qualità di studenti, servizi e sinergia con la città». Il terzo nome in corsa, anche se manca ancora la formalizzazione attesa domani, è quello di Francesco Dotta, professore di Endocrinologia, direttore del Dipartimento di Scienze mediche e delegato alla Sanità dell’attuale rettore.
Tre i candidati anche all’Università di Pisa, o almeno quelli usciti allo scoperto. Il primo a farsi avanti, da ottobre 2020, è Giuseppe Iannaccone. Professore di Elettronica nel Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, è il più giovane e aveva corso per la stessa carica sei anni fa. « Penso a un’Università rinnovata che sia un potente motore per la crescita della società » spiega mentre ricorda che tutti i martedì dalle 18 è disponibile su Teams per approfondire ogni aspetto della sua proposta. Sul sito www. iannaccone. org non un programma ma dieci punti tra cui più attenzione al reclutamento, potenziamento di ricerca e didattica e spinta all’innovazione. «È urgente una correzione di rotta nella gestione di alcuni aspetti del nostro assetto organizzativo quali la politica di bilancio, i rapporti fra amministrazione centrale e dipartimenti, l’eccesso di regolamentazione amministrativa » scrive invece il candidato Riccardo Zucchi, professore di Biochimica e presidente della Scuola interdipartimentale di Medicina. Zucchi indica gli interventi da realizzare nei primi cento giorni di mandato tra cui «costituire un gruppo di lavoro che aggiorni il piano edilizio, ridefinire il ruolo delle Scuole interdipartimentali, conferire flessibilità alle date di ammissione ai dottorati per prevenire la “fuga” di neolaureati ». Il terzo nome è quello di Michele Marroni, professore di Geologia strutturale nel Dipartimento di Scienze della Terra ed ex prorettore alle politiche del personale. Anche lui ha un sito web www.michelemarroni. it e insiste: « L’ateneo ha bisogno di un rettore che non si isoli al vertice. È prioritario riportare i dipartimenti al centro dell’azione, devono avere un peso maggiore nella formulazione del bilancio di previsione e vanno rafforzati con finanziamenti e personale. Per ricerca e didattica serve un salto di qualità e vanno definite adeguate strategie per ridurre il numero di fuoricorso».
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