Sicurezza, il prefetto Maria Forte: “Non solo repressione. Servono anche iniziative sociali”

Susanna Guarino 

Il nuovo prefetto di Siena, Maria Forte, dopo pochi giorni dal nuovo arrivo, si è subito trovata ad affrontare la problematica dei disordini provocati da giovanissimi nel centro storico della città.

Prefetto, come affrontare questa criticità?

“Ogni episodio che desta preoccupazione nell’ambito cittadino deve essere monitorato e attenzionato. Nei giorni precedenti l’incontro che ho avuto il 16 agosto, richiesto dal Rettore del Magistrato delle contrade e dai priori, so che c’erano già state attività della polizia. Quindi sotto il profilo repressivo erano già state messe in campo attività specifiche. Poi, essendosi verificati nel fine settimana quegli episodi di cui siamo a conoscenza, con le forze di polizia abbiamo concordato una maggiore attenzione su quell’area. Nel corso della riunione io ho raccomandato anche la necessità di segnalare immediatamente la presenza nei luoghi o determinati episodi, in modo da poter consentire l’identificazione immediata di questi ragazzi. Questo per permettere di capire bene qual è la situazione”.

Quindi controlli ancora maggiori?

“E’ una situazione da monitorare costantemente e lo stiamo facendo con specifici controlli. In questo ci aiuta anche l’ordinanza dell’utilizzo della mascherina che ci permette controlli specifici”.

Trattandosi di episodi che hanno per protagonisti giovanissimi sarà necessario anche un intervento dal punto di vista educativo?

“E’ evidente che il disagio che questi ragazzi hanno subìto in questo periodo, con la mancanza di centri di aggregazione, ha influito. Quindi è necessario intervenire non solo dal punto di vista repressivo ma anche educativo che significa intercettare famiglie e ragazzi e accompagnarli verso quelle che sono le giuste dinamiche relazionali.

Intervenire quindi anche sulle famiglie?

“Quando ci sono minori i genitori sono coinvolti per forza, ma quello che serve è un’azione in ambito non solo di forze dell’ordine ma anche sociale. Cerchiamo di fare una valutazione, anche perché ho capito che questi sono episodi nuovi per la città che in passato non ne aveva riscontrati simili. Vedremo di trovare qualche formula per verificare bene il quadro complessivo, compresa la provenienza di questi giovani. Il monitoraggio serve non solo ai fini del controllo del territorio ma anche per studiare il quadro che ci si presenta

No alla giustizia fai da te.

“Si devono sempre seguire la strada della legalità e legittimità. Non chiediamo pazienza ma ognuno deve fare il proprio e noi siamo qui per questo, con forze di polizia, sindaco municipale. Dobbiamo lavorare, e il primo segnale l’abbiamo dato”.

 

 

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